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Aeroporto Stretto: due ore per il controllo passaporti. “Lei conosce Cannizzaro?“

I viaggiatori in arrivo da Tirana, sono stati costretti a rimanere accalcati quasi due ore per effettuare un controllo di routine. Nervosismo. Imprecazioni. Il volo tra l’altro aveva già fatto un’ora di ritardo, ergo, gente stanca e inferocita per il disagio. Assurdo.Nell’aeroporto di Lamezia Terme, lo stesso controllo si effettua in cinque minuti. Ma l’aeroporto centrale della Calabria hanno deciso gradualmente di ucciderlo. Vediamo perché

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È il 3 luglio del 2024. Aeroporto  di Reggio Calabria. E’ appena atterrato un volo proveniente da Tirana, aereo strapieno, la gente scende per fare i controlli passaporto. Per smaltire questo servizio all’interno dell’aerostazione sono stati predisposti due gabbiotti in un angolo angusto dell’area aeroportuale. In conseguenza di ciò, i viaggiatori sono stati costretti a rimanere accalcati  quasi due ore per poter effettuare un controllo di routine. Nervosismo. Imprecazioni. Il volo tra l’altro aveva già fatto un’ora di ritardo, ergo, gente stanca e inferocita per il disagio. Assurdo.Nell’aeroporto di Lamezia Terme lo stesso controllo si effettua in cinque minuti. Ma  l’aeroporto centrale della Calabria hanno deciso gradualmente di ucciderlo. Lo scalo  che aveva maggiore dignità per aspirare a concorrere con tutti gli altri grandi scali intercontinentali, giorno dopo giorno,  di fatto, viene svuotato di voli. Il mandante di questo graduale assassinio ha nome e cognome:  Francesco Cannizzaro, parlamentare e coordinatore azzurro della Calabria, chiaramente in concorso con il presidente della regione. Il deputato reggino, infatti, ha un disegno politico ed elettorale ben preciso e, costi quel che costi, orientato ad attuarlo: impadronirsi della governo della città dello Stretto. Per arrivare a questo obiettivo, ha bisogno di voti, e per fare voti, è necessario produrre una elevata quantità di fumo per gli occhi. Soprattutto se si vuole conquistare una città che, di fatto, lo considerava fino a qualche tempo fa, un provincialotto di paese. Proprio l’aeroporto Tito Minniti, da anni in decadenza, per quella Reggio “bene” con la puzza sotto il naso,  rappresenta un feticcio. Dunque, rilanciare l’aeroporto della Stretto, per Cannizzaro significa avere le chiavi della città quasi in tasca. Tuttavia, sul sistema dei trasporti aeroportuali, in una regione come la Calabria, la coperta è stretta, anzi strettissima. Se ti vuoi allargare a Reggio Calabria è oggettivo che devi restringere su Lamezia Terme. Chi afferma il contrario mente sapendo di mentire. In politica la menzogna però, spesso è considerata una virtù, e dunque, martedì prossimo, Occhiuto, in pompa magna,  inaugurerà all’aeroporto di Lamezia Terme la nuova area imbarchi, la prima parte del rinnovato scalo lametino.  Fumo di Londra per distrarre la politica dagli obiettivi veri del potere attuale. Ma al di là di tutto ciò, quello che rimane di questa strategia sono le decine di persone accalcate per fare un controllo di routine allo sbarco nell’aeroporto dello stretto. Ciccio Cannizzaro, ormai, detta l’agenda del governo regionale che giorno dopo giorno diventa sempre più Reggio centrica. Per carità ci guardiamo bene da alimentare nuove guerre di campanile che non hanno nessun senso in una regione marginale come la Calabria, e tuttavia, una politica seria dovrebbe  essere realista, e puntare sulle caratteristiche dei territori che intendi valorizzare. La centralità nel sistema dei trasporti dovrebbe rappresentare  un dato oggettivo, non puoi pensare di individuare il centro al polo sud. Evidentemente, nel mondo alla rovescia dipinto dal potere politico dominante in questo momento, hanno deciso di cambiare la geometria. Succede anche questo. Una volta, un politico importante arrivato in un posto per tenere un comizio, alla fine fu accompagnato in un ristorante per la cena, gli organizzatori di quella mensa elettorale lo invitarono a prendere posto a capotavola, lui declinò l’invito e prese posto  In un angolo, poi aggiunse: “il capotavola, è dove mi siedo io”. Della serie: «io so’ io e voi nu’ siete un…»

E tuttavia, le ciambelle non escono mai col buco, e così succede che in una notte di inizio luglio, in attesa di controlli di routine all’aeroporto di Reggio Calabria, sono sbarcati decine di viaggiatori inferociti. Un biglietto da visita non proprio edificante per coloro che hanno messo piede magari per la prima volta in terra calabra. Ma a Tirana, per fortuna, non sanno chi è Ciccio Cannizzaro. 

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