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Alessandro Di Battista presenta Scomode Verità a Vibo Valentia

Scomode Verità: una critica coraggiosa al conformismo politico e culturale del nostro tempo

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Nel panorama politico e culturale contemporaneo ci sono sfide significative. Molte persone sentono che il pensiero critico è sotto pressione. La complessità delle questioni globali di geopolitica richiede una pluralità di prospettive. Un dibattito aperto per affrontarle in modo efficace.

Scomode verità

Mai abbiamo assistito ad un appiattimento politico e culturale come quello che caratterizza i nostri giorni. Oggi (mercoledì 17 aprile), alle 19, Alessandro Di Battista sarà al Valentianum, in piazza San Leoluca, Vibo Valentia. Prima tappa del tour in Calabria di presentazione del suo libro Scomode Verità. Un punto di vista lontano anni luce dal mainstream. Radicalmente diverso. Distante dalla narrazione dominante. Un’analisi dettagliata, lucida e obiettiva sulle guerre e la Nato, sulla cosiddetta democrazia israeliana.

Radicalmente diverso

«Ho scritto Scomode Verità – afferma Alessandro Di Battista – per confutare l’oscena narrazione pro-Nato e pro-Israele, che caratterizza il 90% dei media italiani. Una narrazione falsa, pericolosa, che serve a spingerci verso la guerra e farci accettare una nuova corsa al riarmo». Scomode verità è in classifica, pubblicato da Paper First, la casa editrice del Il Fatto Quotidiano, con prefazione a cura di Piergiorgio Odifreddi, matematico, logico e saggista.

La diffusione di informazioni accurate e la denuncia di ingiustizie contribuiscono a sensibilizzare l’opinione pubblica, a mobilitare l’azione per promuovere cambiamenti in meglio.
«Penso sia mio dovere utilizzare ogni spazio disponibile per ribadire alcune cose e smentire l’oscena narrazione bellicista che intende proteggere chi vuole la guerra ed i massacri degli innocenti. Il 90% del sistema mediatico italiano – prosegue Di Battista – è eticamente corrotto. Ha lasciato passare in sordina due notizie sconvolgenti. La prima – io provo a ricordarlo sempre – Israele è alla sbarra presso la Corte penale internazionale per genocidio. Una cosa che dovrebbe immediatamente spingere tutti i paesi europei a imporre sanzioni durissime verso Israele e boicottare questo Stato caratterizzato ormai dal crimine internazionale. Secondo: Alcuni giorni fa, a Damasco, Israele ha bombardato – usando armi americane (i famigerati F35) – il consolato della Repubblica Islamica dell’Iran. Ambasciate e consolati dovrebbero essere luoghi inviolabili. Chi li attacca vuole la guerra».
Gli attacchi contro ambasciate e consolati sono una violazione del diritto internazionale e delle norme diplomatiche. Questi luoghi dovrebbero essere considerati inviolabili, rappresentando la sovranità territoriale degli Stati. «Ricordatevi questo – rimarca l’autore di Scomode Verità – se si dovesse allargare il conflitto in Medio Oriente, è perché Israele l’ha provocato in ogni modo. E’ evidente. Israele oltre ai massacri di innocenti, la strage di bambini, cerca l’allargamento della guerra. Israele è oggi uno Stato terrorista».

Responsabilità e molteplici fattori

Le soluzioni ai conflitti e alle tensioni politiche richiedono spesso un impegno collettivo da parte di molteplici attori nazionali e internazionali. «Tutto quello che sta avvenendo (e che potrebbe avvenire) – prosegue – ha molteplici responsabili. Il primo, chiaramente è Netanyahu, un volgare criminale che dovrebbe essere processato. Poi ci sono USA e Ue che hanno permesso ad Israele di fare tutto ciò che ha voluto in questi ultimi 6 mesi. Stragi di civili, mattanze di bambini, distruzione di ospedali, attacchi mirati contro organizzazioni umanitarie e giornalisti, arresti arbitrari in Cisgiordania, avanzamento delle colonie nei territori occupati, bombardamenti del Libano, della Siria, dell’Ambasciata iraniana a Damasco».
La promozione dei diritti umani e della sicurezza per tutti i popoli dovrebbe essere un obiettivo centrale per la comunità internazionale.
«Nessuno ha osato avanzare un solo pacchetto di sanzioni nei confronti di Israele. Che orrore! – Alessandro, conclude con una domanda: Cosa avrebbero fatto gli USA se l’Iran avesse bombardato, per esempio, la loro ambasciata in Giordania?».

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