La Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti), ha messo sotto lente di ingrandimento i dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e, per mezzo del confronto con il Database europeo sulle condizioni meteorologiche avverse (Eswd), si è concluso che oltre un quarto del territorio italiano – 28% – rischia il degrado e la desertificazione. La disponibilità di acqua è in forte diminuzione, mentre i cambiamenti climatici incombono quasi in modo inarrestabile. Nei primi cinque mesi del 2024, 908 eventi estremi si sono abbattuti sull’Italia. Sarà un caso?
L’anno 2023 ha rivelato una disponibilità idrica in riduzione del 18%. L’Ispra ha confermato che la carenza si è registrata in modo più accentuato nel Sud. La Sicilia è l’esempio emblematico. La situazione non è in miglioramento. Basti pensare ai primi sei mesi dell’anno, caratterizzati da grave siccità. Nell’Isola, gli agricoltori si sono mobilizzati scendendo in piazza a Palermo e chiedendo aiuti al Governo locale per mettere in salvo il bestiame rimasto senza viveri, e i campi dove la coltivazione non ha prodotto risultati.
Lo scenario non è diverso in altre regioni come Basilicata, Puglia e Sardegna. E, la situazione già drammatica di per se, è stata aggravata da una temperatura climatica superiore alla media storica di 1,84 gradi Celsius. Inoltre, il caldo atipico cede il passo a violente ondate di cattivo tempo che ha caratterizzato le previsioni meteo del Nord Italia. Su oltre 900 eventi estremi, una buona porzione – 417 – è rappresentata da nubifragi, che hanno ostacolato la seminagione. Non mancano i tornado – 69 – e le grandinate che hanno distrutto i campi coltivati.
Coldiretti sottolinea che l’agricoltura è l’attività economica che più di altre subisce le conseguenze dirette dei cambiamenti climatici. Nello stesso tempo è il settore più impegnato nel trovare una soluzione anche futuribile. La tecnologia applicata all’agricoltura, conosciuta come agricoltura 4.0 prevede l’introduzione di droni e robot. Ma il cambiamento climatico può essere contrastato solo se si ha rispetto per l’ambiente.