Continua a destare apprensione l’emergenza cinghiali nel Vibonese, dove il fenomeno sta mettendo a repentaglio anche l’incolumità pubblica. E’ di pochissimi giorni fa l’ennesimo incidente causato dagli ungulati, registratosi lungo la strada che da Francavilla porta al bivio Angitola, in provincia di Vibo Valentia: un’auto si è scontrata con un branco di 5 cinghiali, che ha improvvisamente tagliato la strada al conducente. Gli animali sono tutti morti sul colpo, la vettura ha subito danni, ma fortunatamente niente conseguenze per l’automobilista. L’incidente è solo l’ultimo di una lunga serie di sinistri che i cinghiali stanno provocando sul territorio. L’allarme è alto da anni, la preoccupazione cresce, ma interventi incisivi ve ne sono ben pochi. E oltre ai problemi di sicurezza pubblica, vi sono anche ripercussioni economiche per gli Enti locali, che diversi sindaci hanno segnalato più volte. «Per lo smaltimento di ciascuna carcassa di cinghiale – ha affermato il primo cittadino di Francavilla Angitola, Giuseppe Pizzonia – il Comune deve pagare circa 300 euro». Una somma che diventa significativa se moltiplicata per i numerosi incidenti, con conseguenti decessi di cinghiali, che si stanno verificando.
Pizzonia ha sempre auspicato misure efficaci per contrastare il fenomeno, a partire da un intervento legislativo nazionale volto a riconoscere il cinghiale quale specie nociva. Ma si è ancora lontani da ciò. Per quanto di competenza regionale, quest’anno è stato prorogata la stagione venatoria. « Auspico che anche per la prossima stagione vi sia una proroga della caccia a squadra a meno fino a marzo- ha rimarcato il sindaco di Francavilla -, sì da dare un po’ di sollievo al territorio ormai esasperato dall’emergenza ».