Col salario minimo comunale, l’amministrazione locale di Bacoli, comune marittimo di 25 mila cittadini, in provincia di Napoli, stabilisce la paga oraria di 9 euro, retribuzione minima accettabile per le prestazioni lavorative.
Soggetti beneficiari: operai e i lavoratori sottopagati
La misura è importante per garantire ai lavoratori una retribuzione equa e adeguata, così come disposto dall’articolo 36 della Costituzione, che sottolinea il diritto del lavoratore a una retribuzione proporzionata e adeguata: ”Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. In oltre, la misura sarà estesa per comprendere altre categorie come barman e bagnini, contribuendo a migliorare le condizioni di lavoro e a garantire una maggiore equità economica nella comunità.
La decisione del sindaco
Il Comune di Bacoli sottopone a condizione gli imprenditori partecipanti a gare di appalto pubblico e concessioni demaniali: l’aggiudicatario dovrà assicurare ai suoi dipendenti una paga di almeno 9 euro l’ora.
A stabilirlo, una delibera relativamente nuova e progressiva, della giunta del sindaco Josi Gerardo Della Ragione, rieletto al ballottaggio nelle elezione del 2019.
Sulla pagina ufficiale del sindaco si legge: ”Salario minimo. È una battaglia di civiltà. Bacoli sta diventando un modello virtuoso nazionale”. E’ con queste parole che vienne annunciata la delibera storica del salario minimo di 9 euro l’ora, per tutti i lavoratori che operano per l’amministrazione. Della Ragione evidenzia che Bacoli sta diventando un modello virtuoso nazionale, implicando che la città stia guidando il percorso verso una maggiore giustizia sociale e una migliore qualità della vita per i suoi cittadini. Una “battaglia di civiltà” che ha un impatto non solo sul piano economico, ma anche sul piano sociale e morale. La decisione rappresenta il primo precedente in Campania e potrebbe dare il buon esempio ad altre città della Regione, e non solo. A livello nazionale, preceduta da Livorno, che ha fatto da apripista, e Firenze.
Un modello virtuoso
Il ”salario minimo” introdotto con atto amministrativo municipale, rappresenta una chiave significativa, a livello locale, per affrontare in modo risolutivo la questione spinosa delle condizioni lavorative. Tradizionalmente, il salario minimo, negli altri contesti nazionali europei, è stato stabilito tramite legge ordinaria; questa iniziativa municipale dimostra la volontà delle autorità locali di intervenire direttamente, per garantire un tenore di vita dignitoso ai lavoratori della propria comunità.
Una “battaglia di civiltà” che ha un impatto positivo non solo sul piano economico, ma anche sul piano sociale e morale.