È partito da Sambiase, “terra a cui sono legato e dove ho tanti amici”, il cammino elettorale di Gianpaolo Bevilacqua, candidato sindaco di Lamezia Terme, che ieri ha ufficialmente presentato al teatro Costabile le tre liste civiche che lo sostengono. Un’iniziativa affollata, aperta con il toccante racconto di Igor Colombo, autore del libro “Sarà l’Aurora – la mia lotta contro il cancro”, e accompagnata dalla presenza dell’associazione “La Grande Famiglia”, a cui andranno i proventi delle vendite. L’intero evento è stato tradotto in LIS, grazie a Mary Maiolino, segno concreto dell’attenzione all’inclusività.
Bevilacqua ha messo in chiaro da subito il taglio della sua proposta: civica, giovane, autonoma. “Abbiamo fatto una riunione interna prima ancora del controllo delle liste – ha dichiarato – e abbiamo già preparato tutta la documentazione: carichi pendenti, casellari giudiziari. Chiederemo un controllo preventivo in prefettura. Se dovesse emergere qualcosa, non un problema ma un’opera, il candidato sarà espulso. Noi non vogliamo ombre: siamo tre liste di ragazzi giovani”. Un messaggio diretto a chi, in una città segnata da troppe ombre nel passato, chiede trasparenza e rigore.
Una proposta “diversa”, come lui stesso ha detto: “Non mi interessa il potere in sé, ma cambiare la politica, quella con la P maiuscola. Le decisioni devono essere prese da noi, i cittadini di Lamezia. Nessuno deve venire da fuori a imporre scelte politiche alla città”. È il cuore della sua proposta: riappropriarsi della sovranità decisionale, coinvolgendo “giovani imprenditori, avvocati, commercialisti, persone nuove che hanno voglia di mettersi in gioco”.

A confermare il profilo fresco e radicato nel territorio, i nomi degli aspiranti consiglieri intervenuti sul palco: Monica Fazio, Antonio De Ponto, Licia Tropea, Simona Mascaro, Michele Falvo, Alessandra Pagliaro, Antonio Talarico, Giuseppe Raffaele, Felicia Villella, Antonio Cavaliere, Antonella Fazio, Isa Muraca, Maria Lucia Raso, Oscar Branca, Costantino Isabella, Luigi Colosimo, Checco Cristiano. Un mosaico eterogeneo che ha insistito sui temi delle politiche sociali, giovanili, sul recupero delle periferie e sull’inclusione dei più fragili.
“Mi onoro di avere accanto ragazzi che sanno parlare, che hanno idee – ha sottolineato Bevilacqua –. Io voglio essere un sindaco per tutti, operativo, presente tra la gente. La città ha bisogno di ascolto e concretezza, non di passerelle”.
Bevilacqua non nasconde l’ambizione: “Ho lavorato in Regione, conosco la macchina amministrativa. Credo che il 26 maggio ci riserverà delle sorprese”. Una frase che suona come una sfida non solo agli avversari, ma anche a quel sistema che, negli anni, ha trasformato Lamezia in terreno di conquista, spesso a scapito della partecipazione reale dei cittadini.