La polizia penitenziaria del reparto di Rossano ha sventato un nuovo tentativo di introdurre illegalmente telefoni cellulari in carcere. Durante un’attività di controllo, gli agenti hanno notato un pallone all’interno dell’intercinta, nei pressi del campo sportivo frequentato dai detenuti. Insospettiti, hanno deciso di recuperarlo e ispezionarlo, scoprendo al suo interno tre smartphone, probabilmente destinati ai reclusi.Il metodo utilizzato, il lancio dall’esterno, è ormai noto alle forze dell’ordine e rappresenta una delle tante strategie adottate per aggirare i controlli. Nonostante i divieti e i rischi, i detenuti continuano a ricevere e utilizzare telefoni cellulari, facilitando comunicazioni illecite. La questione è stata denunciata da Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Ciccone, segretario regionale, i quali hanno ribadito che l’introduzione e la detenzione di dispositivi mobili in carcere costituisce un reato.Di fronte alla crescente diffusione di questi episodi, i sindacalisti sollecitano interventi più incisivi, come il potenziamento dei sistemi di schermatura per impedire le comunicazioni non autorizzate. Un’esigenza sempre più pressante per contrastare un fenomeno che mina la sicurezza degli istituti penitenziari.
Bloccato un nuovo tentativo di introdurre cellulari in carcere a Rossano
La polizia penitenziaria intercetta un pallone con tre smartphone destinati ai detenuti. Sindacati: "Servono misure più efficaci per bloccare le comunicazioni illecite"
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