L’emendamento sul taglio del canone Rai è stato bocciato in Commissione Bilancio con 12 voti contrari e 10 favorevoli, segnando una frattura all’interno della maggioranza. Decisivo il voto contrario di Forza Italia, che si è schierata con le opposizioni compatte, causando lo stop a una misura che prevedeva uno sconto di 20 euro per 20 milioni di abbonati.Fonti di Palazzo Chigi hanno definito l’accaduto un passo falso: “L’inciampo della maggioranza sul taglio del canone Rai non giova a nessuno”, ribadendo l’impegno del Governo verso famiglie e imprese, ma in un quadro di credibilità e serietà. La Lega, promotrice dell’emendamento, ha espresso rammarico tramite il senatore Claudio Borghi, che ha sottolineato come questa misura fosse pensata per aiutare famiglie in difficoltà economica. Borghi ha accusato le opposizioni di incoerenza, dichiarando che “chi a parole sostiene di voler aiutare i poveri, nei fatti si oppone a provvedimenti concreti”.Sul fronte delle opposizioni, la senatrice Raffaella Paita di Italia Viva ha evidenziato come il voto abbia certificato una spaccatura nella maggioranza, affermando che “quando le opposizioni sono unite, ottengono risultati anche in Parlamento”. Antonio Misiani del Partito Democratico ha rincarato la dose, definendo la maggioranza “in frantumi” e incapace di governare.L’episodio ha messo in luce le tensioni interne alla maggioranza e la capacità delle opposizioni di influire sulle dinamiche parlamentari, aprendo nuovi scenari di confronto politico.
Bocciato il taglio del canone Rai: maggioranza divisa
L’emendamento respinto per due voti in Commissione Bilancio. Forza Italia vota con le opposizioni, scatenando tensioni nel Governo
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