Nicola Cannatelli, alias Mister X: dalle minacce agli audio shock, fino all’interrogazione parlamentare
Più passano i giorni e più si allunga la lista di segnalazioni, prove e testimonianze su Nicola Cannatelli, classe 1984 da Vibo Valentia. Un nome che in certi ambienti suona familiare… ma con qualche variazione creativa: a qualcuno si sarebbe presentato come “Nicola Carratelli”, millantando una parentela mai esistita con l’ex sottosegretario Domenico Romano Carratelli. Una messinscena che già dice molto.
Il personaggio è di quelli che farebbero la fortuna di una serie Netflix, ma purtroppo siamo nella realtà. E qui il protagonista, anziché essere un truffatore da copione, è descritto come un mitomane capace di passare dalle minacce fisiche alle autocelebrazioni grottesche, dai proclami di denuncia (mai realmente presentate) fino ai deliri su amicizie altolocate del tutto inventate.
Un nome, un brand: Mister X
Chi lo conosce o ha avuto la sventura di averci a che fare, ormai lo chiama “Mister X”. Un soprannome che racchiude il caos lasciato dietro di sé: palestre e auto a Vibo, finti viaggi ministeriali, soggiorni in hotel mai pagati, denunce annunciate ma mai depositate, e messaggi intimidatori verso chi osa criticarlo. Un profluvio di materiale – video, audio, chat – è arrivato anche alla nostra redazione, spesso accompagnato da testimonianze di chi si definisce apertamente “vittima”.
Non si parla più solo di casi nel Vibonese: segnalazioni arrivano da Roma e, a quanto pare, anche da più su. E intanto, nella città di Vibo, girano audio vocali alla velocità della luce, veri e propri passaparola digitali, in cui Cannatelli rivendica amicizie con personaggi come Flavio Briatore e il senatore di Forza Italia Claudio Lotito – il quale, ne siamo certi, non sa nemmeno chi sia Cannatelli.
Minacce, millanterie e silenzi assordanti
In questi audio, Cannatelli – che si dichiara anche massone – alterna frasi deliranti a vere e proprie minacce. Sostiene di “regolare i conti col coltello” con chi lo critica sui social, magari per avere commentato le sue (plurime e documentate) malefatte. Altro che querela: il modello pare più quello da regolamento personale, stile far west.
E mentre le Iene sembrano interessate al caso – sì, proprio loro – e mentre la nostra redazione continua a ricevere segnalazioni, ci chiediamo: dov’è la magistratura? Che altro serve per aprire un’indagine seria, acquisire questi audio, sentire le presunte vittime, verificare l’esistenza di una rete di truffe e millanterie che tocca più ambiti?
La domanda delle domande
Se personaggi come Mario Oliverio, Domenico Tallini, Totò Caridi, Gianni Nucera, Gianluca Callipo (per citare solo alcuni) sono stati oggetto di indagini, processi e attenzioni mediatiche anche sproporzionate, com’è possibile che un soggetto come Nicola Cannatelli – del quale circolano minacce, millanterie, racconti da film – resti fuori da ogni radar?
E infine, la Massoneria ufficiale? Davvero nulla da dire sul fatto che il nome di un proprio presunto membro venga utilizzato così, a sproposito e pubblicamente, per alimentare una narrazione pericolosa e potenzialmente lesiva?
La risposta, forse, arriverà presto.
È in fase di preparazione un’interrogazione parlamentare, che verrà presentata in Senato. Non mancherà di sollevare domande anche alla Commissione Parlamentare Antimafia. E, si spera, qualche procura inizierà finalmente a fare il proprio lavoro, raccogliendo ciò che oggi è già evidente: siamo davanti a un personaggio pericoloso, mediaticamente scatenato, con una rete di bugie e minacce che non può più essere ignorata.
Noi continueremo a monitorare. E a raccontare.
Anche perché Mister X – ovvero Nicola Cannatelli, giammai Carratelli – non è più solo una questione locale.