“Nessun accordo illecito, nessuno scambio corruttivo”: così il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha motivato, in 14 pagine, l’annullamento degli arresti domiciliari nei confronti del consigliere comunale di Forza Italia Sergio Costanzo, coinvolto nell’inchiesta “Minosse” sulla presunta gestione illecita delle case popolari Aterp.
I giudici hanno accolto il ricorso dell’avvocato difensore Gregorio Viscomi, ritenendo che non siano emersi elementi concreti che dimostrino pressioni di Costanzo per la formazione di atti amministrativi o un ruolo consapevole in eventuali accordi corruttivi tra il commerciante Raffaele Fera e l’ex dirigente Aterp Vincenzo Celi. I presunti “regali” ricevuti – generi alimentari durante le festività – sono stati definiti semplici segni di gratitudine, privi di rilevanza penale.
Secondo il collegio, l’intervento del consigliere si inserisce nell’attività politica ordinaria: Costanzo si sarebbe limitato a raccogliere istanze dei cittadini, segnalare disservizi e sollecitare – senza forzature – l’esame di pratiche da parte degli uffici. Nessuna prova, dunque, di interferenze indebite o di istigazione a reati.
Anche l’accusa di violazione della normativa elettorale viene ridimensionata: l’invio di messaggi promozionali a favore di candidati alle Europee 2024 non evidenzia alcuno scambio illecito tra voto e favori, trattandosi di comunicazioni standard prive di valore determinante.