“La situazione è sotto controllo. La giovane è tornata in Italia e ha avuto il buon senso di rivolgersi alle cure ospedaliere dopo aver manifestato i primi sintomi in Congo, dove le era stata diagnosticata una sospetta malaria”. Così Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ha commentato il caso della 24enne rientrata a fine novembre dal Congo, dove era impegnata in una missione umanitaria, con sintomi assimilabili alla cosiddetta “febbre del Congo”.”Una volta rientrata in Italia – ha spiegato Rizzo – probabilmente informata dalle notizie sulla possibile diffusione di un nuovo virus, si è giustamente rivolta all’ospedale. È stata ricoverata per un giorno, ma dopo i primi accertamenti la sintomatologia è scomparsa, motivo per cui è stata dimessa. Adesso sta bene e non presenta alcun problema”.Rizzo ha inoltre escluso ogni rischio di contagio. “Il ricovero risale a fine novembre e questa patologia si trasmette principalmente attraverso secrezioni o il morso di zecche. Non c’è trasmissione interumana se non in caso di contatti stretti, e il periodo di incubazione è di 9 giorni. Ad oggi, non si sono registrati altri casi”.Gli accertamenti sono stati inviati all’Istituto superiore di sanità per confermare la diagnosi sospetta, ma, come sottolinea Rizzo, “anche se i risultati dovessero essere positivi, il caso rimane isolato e rientra tra quelli di importazione”. Il medico ha infine ricordato l’importanza di adottare misure di prevenzione, come vaccinazioni consigliate, prima di viaggi in Paesi a rischio, e di monitorare eventuali sintomi nei primi giorni dal rientro.
Caso sospetto di “febbre del Congo” a Cosenza: giovane dimessa, nessun rischio contagio
La 24enne rientrata dal Congo è in buone condizioni. Il direttore sanitario Rizzo rassicura: "Caso isolato e situazione sotto controllo, accertamenti inviati all’Istituto superiore di sanità"