domenica, 26 Gennaio 2025

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Caso Tropea, i Radicali Italiani aprono il dibattito: necessaria una riforma della legge sullo scioglimento dei comuni

Dal Congresso di Torino, una mozione per garantire trasparenza, contraddittorio e rispetto dei principi costituzionali, denunciando le gravi conseguenze di una normativa che mina la democrazia e il tessuto sociale

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Diventa sempre di più un caso nazionale ed europeo l’emblematica vicenda dello scioglimento, avvenuto lo scorso aprile, per infiltrazioni mafiose, solo ipotizzate, nel e del Comune di Tropea. Quanto accaduto, per come sta emergendo adesso con sempre maggiore e sconvolgente chiarezza, assume giorno dopo giorno chiavi di lettura se possibile ancora più assurde e preoccupanti perché del tutto sganciato da ogni reale motivazione fondata in diritto e da ogni visione costituzionale e di rispetto elementare di tutti i principi base degli ordinamenti giuridici occidentali.

Ad occuparsi, infatti, di quella viene sempre più diffusamente riconosciuta come l’ennesima e plateale violazione dello Stato di Diritto perpetrata attraverso l’applicazione della legge nazionale sullo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose da ultimo a Tropea, divenuta negli ultimi anni col Sindaco Giovanni Macrì un laboratorio meridionale di progettazione turistica e di buon governo, riconosciuto ed apprezzato da soggetti terzi ed autorevoli, è stato il XXIII Congresso nazionale dei Radicali Italiani. Conclusasi a Torino nei giorni scorsi, l’Assemblea dello storico partito liberale, liberista e libertario ha approvato a larghissima maggioranza e senza alcun emendamento una mozione particolare con la quale la dirigenza nazionale di Radicali Italiani viene ufficialmente impegnata a proporre una riforma della norma che includa:- l’introduzione di garanzie procedurali che assicurino il diritto al contraddittorio e alla difesa per le amministrazioni locali interessate; – l’obbligo di motivazioni trasparenti, dettagliate e basate su evidenze concrete, escludendo l’uso di elementi superati da sentenze di assoluzione o archiviazione, l’obbligo di motivazioni trasparenti, dettagliate e basate su evidenze concrete, escludendo l’uso di elementi superati da sentenze di assoluzione o archiviazione, la previsione di un controllo giurisdizionale effettivo e tempestivo sugli atti di scioglimento. Si legge nella mozione – come dimostrano casi emblematici come quello di Tropea, rischia di trasformare lo scioglimento dei comuni in un atto sommario, spesso basato su criteri vaghi come il “condizionamento più probabile che non probabile”.La gestione commissariale successiva agli scioglimenti – si denuncia nella mozione sul caso Tropea – si traduce spesso in immobilismo amministrativo, aggravando la marginalizzazione delle comunità locali e lasciando terreno fertile alla criminalità organizzata. La lotta alla criminalità organizzata deve basarsi – continua la mozione approvata dal Congresso dei Radicali Italiani – su interventi strutturali, investimenti e politiche di sviluppo e non su misure straordinarie che minano il tessuto democratico.Lo Stato di diritto – così esordisce la mozione – si fonda sul rispetto delle garanzie procedurali e sull’equilibrio tra i poteri dello Stato. La legge sullo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose è stata introdotta con l’intento di preservare le istituzioni democratiche dalla contaminazione della criminalità organizzata, ma si è trasformata in molti casi in uno strumento che compromette i diritti fondamentali e la rappresentanza democratica. La mancanza di contraddittorio, di diritto alla difesa e l’utilizzo di elementi superati da sentenze di assoluzione o archiviazione nei procedimenti di scioglimento rappresentano una grave violazione dei principi costituzionali.Ed è per questi motivi che Radicali Italiani, storicamente impegnato come partito nella difesa delle garanzie costituzionali, ritengono di dover intervenire su questo tema per promuovere una riforma della normativa sullo scioglimento dei comuni. Il principio di giustizia e garantismo deve guidare ogni azione politica, soprattutto su temi complessi e controversi – conclude la mozione destinata ad aprire ormai ufficialmente il dibattito politico nazionale sulle gravissime violazioni derivanti dall’applicazione della legge sullo scioglimento dei comuni – come quello del contrasto alle infiltrazioni mafiose.

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