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Catanzaro, c’era una volta il Pd cittadino ma ora non c’è più. Forse al suo posto il Circolo di Lido

Il partito in mano a una diarchia commissariale, nominata per… stanchezza, finora capace di portare avanti una sola iniziativa, e pure 'controproducente, magari sarà surrogato da organismi eletti nel quartiere marinaro

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Il Pd Catanzaro, affidato ai commissari a inizio 2024, è lentamente evaporato. Fino quasi a scomparire, smarrendosi nelle nebbie di un paio di comunicati stampa di prammatica e un’iniziativa contro la destra quantomeno miope. Sebbene, invece, potrebbe sembrare normale attaccare a tutto spiano quello schieramento… nemico. Se non fosse, però, che in cima ai Tre Colli, per farlo, bisogna essere strabici. Perché, di destra, in Comune ce n’è parecchia. E attenzione: non tra i banchi della fu… Aula Rossa, bensì proprio nell’Amministrazione e in Giunta (nella misura di un terzo, addirittura). Tanto che lo stesso ‘sindaco ombra’ di destra Antonello Talerico, in base alle solite voci di corridoio, avrebbe protestato non con un partito, appunto inesistente o quasi, ma direttamente con il suo ‘omologo’ Nicola Fiorita. Che tramite qualche cacicco locale (o sedicente tale) dei Dem riesce ad avere un qualche ascendente sul partito stesso. Opportunità che gli avrebbe quindi consentito di chiedere di non toccare più lo spinoso argomento.

Tanto in una città addormentata, e a 90 gradi, basta salvare le apparenze, attaccando una Lega nordista che però in realtà gli fa il solletico parlando di strade rotte e segnaletica inadeguata e non di temi chiave attorno a cui girano interessi, nomine e prebende, bipartisan. Senza contare che il compagno(?) Fiorita, pur di governare, si alleerebbe pure con Napo orso capo. Basta che gli garantisca i voti necessari in Consiglio, “terribile” Lega compresa a cui si è rivolto quand’è servito. Ma questa è un’altra storia! Torniamo dunque allo stato di salute dei Democrat locali. I quali, come premesso, hanno in gran parte invocato il commissariamento quale doveroso esercizio di democrazia, che tuttavia ha prodotto poco o nulla. Immobile, o meglio non pervenuto, era prima, ricordando ad esempio la rovente estate scorsa del cambio di Esecutivo a Palazzo De Nobili con l’Opa talerichiana, e tale è rimasto dopo. Al netto, lo abbiamo già detto, di qualche sporadica e talvolta poco incomprensibile iniziativa.

Ma persino tra i sonnacchiosi Dem dei Tre Colli c’è chi non si perde in chiacchiere e non viaggia con il freno a mano tirato. E sono gli iscritti al Circolo di Lido, bravi a convocare il congresso per eleggere il loro ‘portavoce il prossimo 6 maggio. Quando lo stesso Circolo dimostrerà ancora una volta che, per dimensioni e meriti acquisiti sul campo negli anni, potrebbe addirittura essere rappresentativo dell’intero capoluogo “Democratico”. Che al contrario appare sempre più delegittimato negli organi ufficiali, e assolutamente temporanei, del partito. I quali su Marina, come sui restanti argomenti inerenti alla città, non hanno toccato palla, solo talvolta surrogati (in tutto e per tutto) dal segretario provinciale Domenico Giampà. Fino al punto che il futuro coordinatore di Lido avrebbe le carte in regola per essere considerato il vero interlocutore del Pd Catanzaro, se non altro perché votato e non nominato per… stanchezza, dopo mille estenuanti richieste.

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