Settimana Santa caratterizzata dal concerto “pre Naca”, in programma domani, a Catanzaro. Novità, per così definirla, voluta l’anno scorso dal sindaco Nicola Fiorita. Il quale, senza essere blasfemi, sta anch’egli affrontando una personale… Passione. Politica, s’intende. Ma non certo limitata a pochi giorni e preliminare a una crocifissione. Nemmeno “figurata”, ci mancherebbe altro, che non sembra in procinto di materializzarsi. Soprattutto alla luce del distacco con cui i… distratti cittadini del capoluogo vivono le vicende pubbliche, a eccezione delle sorti della venerata squadra di calcio locale. E ciò sebbene il malcontento che da tempo serpeggia in cima ai Tre Colli per il deficitario operato dell’Amministrazione. Giudizio nient’affatto di parte o strumentale, bensì oggettivo, alla luce del solare divario constatato, sin dalle prime battute della nuova governance di Palazzo De Nobili, fra quanto annunciato e promesso in modo roboante e la grama realtà dei fatti.
Questa, però, è storia vecchia. Mentre, per il diretto interessato e la sua truppa, si profila all’orizzonte un immediato futuro assai più tribolato del già non esaltante (eufemismo!) presente. Che finora ha portato a verificare quasi esclusivamente la scientifica spartizione d’incarichi (legittima, ma non certo sinonimo di nuovo corso); la partecipazione con pieno successo di fortunati familiari dei soliti notabili ai concorsi comunali (anche questo non di sicuro in spregio alla legge, però perfettamente in scia con pregresse opinabili esperienze di segno diverso) e gli equilibrismi politici fatti di continui strusci con una parte della destra (quella incline alla trattativa alla luce del sole, cooptata in Giunta e nei posti chiave, ma pure talvolta la fazione più oltranzista avvicinata per l’appoggio a singoli ‘spinosi’ provvedimenti). Qualcosa di molto diverso quindi, per non dire diametralmente opposto, a quanto promesso con tanto di grancassa durante la campagna elettorale. Propositi che avevano spinto parecchi catanzaresi, anche non di centrosinistra, a rompere nelle urne con lo “stantio passato” abramiano per virare su Fiorita. Peccato, tuttavia, che il CambiaMò di cui favoleggiava l’allora aspirante sindaco si sia tramutato, e alla velocità della luce, in un CambiaMai. Sta di fatto, però, che come premesso non è certo la fotografia dell’esistente a essere proposta in tale disamina.
Che si proietta semmai sui mesi a venire. Tardo primaverili, e in particolare estivi, che bussano alle porte. E che a Catanzaro sono sinonimo di mare e, per molti anche non residenti o habitué della zona Sud, di quartiere Lido. Area assai vasta e potenzialmente molto importante sotto il profilo socioeconomico. Che necessiterebbe come il pane di un… maquillage. Non fosse altro ad esempio per giustificarne la Bandiera Blu, ricevuta in pompa magna nel ‘23 con grande generosità in ragione della sporcizia, non solo registrata nelle acque catanzaresi dello Ionio; della mancanza di qualsivoglia “innovazione” e di una diffusa insicurezza (ma questa è un’altra storia) dovuta al prepotente e violento comportamento di alcuni membri delle limitrofe comunità rom ormai stanziali. Senza dimenticare l’incapacità di concepire, in ben 21 mesi di lavoro, un’efficace strategia per alimentare la vocazione turistica che per Marina pare sempre dietro l’angolo. E la cui attuazione… flash, Fiorita aveva immancabilmente promesso, appena eletto, seppur si fosse a fine giugno (del 2022, come ovvio).