giovedì, 20 Marzo 2025

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Scuola in Italia: 2 su 3 cittadini contrari alla chiusura per il Ramadan

L'argomentazione principale degli oppositori, contrari alla chiusura delle scuole in occasione della fine del Ramadan, riguarda l'estraneità delle tradizioni italiane rispetto alla celebrazione in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto

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Il 62% degli italiani sui social network ha espresso la propria contrarietà alla chiusura delle scuole e delle università in occasione della fine del Ramadan.

Da una recente ricerca condotta da Vis Factor, gruppo societario di posizionamento strategico e analisi web, emerge un orientamento negativo associato a tre emozioni in particolare: stupore 24%, rabbia 20%, ironia 12% a sfavore del riconoscimento della festa musulmana.
L’argomentazione principale degli oppositori, contrari alla chiusura delle scuole in occasione della fine del Ramadan, riguarda l’estraneità delle tradizioni italiane rispetto alla celebrazione in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto. Una posizione che fonda le proprie radici sull’idea di preservare le tradizioni nostrane e garantire un ambiente educativo laico e inclusivo che rispecchi le caratteristiche culturali e religiose del Paese, indipendentemente dalla fede religiosa.
I favorevoli sarebbero invece ispirati da concetti di inclusività, accoglienza e diritti.
Ad entrare in campo a sostegno della minoranza favorevole è il presidente Mattarella, che si posiziona a favore della libertà religiosa come fondamento della convivenza.

L’antefatto. Nei giorni precedenti si era accesa un’ampia polemica sulla chiusura della scuola di Pioltello, Comune del milanese, per onorare la festività islamica.
Il preside dell’Istituto Iqbal Masih, responsabile della sospensione delle lezioni, era stato ampiamente criticato. La sua scelta bocciata senza appello. In segno di protesta, una esigua rappresentanza dei genitori degli alunni si erano presentati davanti al cancello della scuola. “Ho scritto un post, nel gruppo cittadino di Pioltello, che poi è stato cancellato, senza insultare nessuno o parlare di politica – Samanta Sacchi, mamma di un alunno della Masih, così ha motivazione la protesta – ho spiegato che non trovo giusto far saltare un ponte programmato da inizio anno, quello del primo maggio, per inserire questa giornata in cui noi lavoriamo tutti. Per stare a casa oggi ho dovuto chiedere questa settimana di ferie e rinunciare a quella di fine aprile e inizio maggio, dove la mia famiglia sarà invece a casa”.


Sull’argomento era intervenuto Vittorio Feltri, nel programma di attualità di Bianca Berlinguer. Il direttore editoriale de Il Giornale, così esordiva: ”Ci sono venti, trenta ragazzi musulmani che vogliono festeggiare il Ramadan, celebrare questa ricorrenza. Se ne stiano a casa e nessuno dice niente. Assenti giustificati”.


Nel panorama politico di Governo, piovono critiche e si passa ai fatti concreti
A livello legislativo la proposta di legge di Fratelli d’Italia è pronta in Commissione Ambiente. Se il ddl sarà approvato, le sedi usate dalle associazioni che svolgono attività di culto saranno sottoposte a restrizioni. Il dispositivo ha l’obiettivo di evitare il cambio di destinazione d’uso dei locali per creare moschee e madrasse non a norma.


Dopo giorni di intense polemiche, il Ramadan è ufficialmente concluso, per quest’anno. Rimangono forse ancora aperte le riflessioni sull’impatto di una cultura terza su usi e costumi nazionali.

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