Secondo la Relazione annuale del Cnel sui servizi pubblici 2024, la spesa comunale per l’istruzione varia significativamente a livello nazionale, con una media di 800 euro per residente tra i 3 e i 14 anni. I valori più alti si registrano in Emilia-Romagna, con 1.223 euro per residente, mentre i più bassi sono in Campania, con soli 311 euro. Nei Comuni del Nord con oltre 100.000 abitanti, la spesa per l’istruzione supera i 1.000 euro, mentre in quelli di pari dimensioni al Sud si ferma a 585 euro. Nei Comuni di piccole dimensioni (meno di 3.000 abitanti), la spesa media è di 740 euro, ma anche in questo caso al Sud si investe meno rispetto al Nord e al Centro.La partecipazione dei Comuni all’erogazione di servizi scolastici è più attiva nel Lazio, dove il 4,9% della popolazione tra i 3 e i 14 anni frequenta strutture comunali, rispetto alla media nazionale del 2,1%. Le grandi città del Nord e del Centro Italia registrano percentuali superiori alla media, con il Nord-Est e il Nord-Ovest al 2,36% e 2,63% rispettivamente, e il Centro al 3,16%.Per quanto riguarda la mensa scolastica, in media raggiunge il 23,9% della popolazione interessata, con una copertura che sale al 33,3% in Toscana e scende al 9,6% in Campania, evidenziando un forte divario tra Nord e Sud. Anche i centri estivi comunali sono più diffusi nel Nord-Est, con quasi il 15% di partecipazione rispetto al 3,5% del Sud.
Il trasporto scolastico è particolarmente presente nei piccoli Comuni del Centro Italia (meno di 3.000 abitanti), dove il 28,8% della popolazione target ne usufruisce, rispetto alla media nazionale del 9,6%. Il trasporto per disabili, invece, è più diffuso nei Comuni di grandi dimensioni, soprattutto al Centro (0,4% contro la media nazionale dello 0,2%).Il Cnel sottolinea che i livelli di servizio sono più elevati al Nord, in particolare nei grandi centri urbani e nei Comuni di medie dimensioni (oltre i 10.000 abitanti, con prestazioni particolarmente buone nel Nord-Ovest) e nei grandi centri del Centro Italia. Tra le prime dieci province italiane per qualità dei servizi, cinque sono in Toscana. Tra le città metropolitane, Milano si colloca al primo posto, seguita da Firenze, Bologna, Torino e Roma tra le prime dieci. Al contrario, le ultime dieci province sono tutte situate al Sud, con un netto divario: Milano raggiunge un punteggio di 9,9, mentre Reggio Calabria, all’ultimo posto, si ferma a 1,7.