Una rete criminale radicata e ramificata nel cuore della Sibaritide è stata smantellata all’alba di oggi da un’imponente operazione condotta dai Carabinieri, che hanno eseguito una serie di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
L’attività investigativa, sviluppata nel corso di mesi sotto il coordinamento del procuratore distrettuale Salvatore Curcio, ha permesso di ricostruire l’organigramma e le alleanze tra diverse consorterie criminali attive nell’Alto Ionio cosentino, restituendo un quadro inquietante di violenza, intimidazione e controllo del territorio.
Tra i destinatari dei provvedimenti spiccano i nomi di Nicola Abbruzzese, detto “semiasse”, ritenuto uno dei vertici dell’omonimo clan operante a Cassano allo Ionio, e di sua moglie Finizia Pepe. Insieme a loro risultano coinvolti Pasquale Forastefano, espressione di un noto sodalizio mafioso locale, Marco Abbruzzese e Francesco Faillace.
Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero imposto un sistema estorsivo fondato sulla paura e sulla forza intimidatrice, condizionando le dinamiche economiche e sociali dell’area. L’indagine ha anche evidenziato le strategie di penetrazione nei circuiti istituzionali e imprenditoriali locali, segno della pericolosa capacità delle cosche di adattarsi e radicarsi.
Il blitz odierno non rappresenta solo un duro colpo per le strutture criminali della zona, ma si inserisce in una più ampia offensiva dello Stato contro le organizzazioni mafiose calabresi. Un segnale chiaro: nella Sibaritide, nessun potere occulto può considerarsi intoccabile.