Il nostro disco è rotto: chiunque governi a Catanzaro cambia poco. Purtroppo! Almeno sulle questioni chiave. Tipo Psc e concorsi, ad esempio. Quelle che, insomma, interessano allo stesso modo a centro, destra, sinistra… sopra e sotto. E ai rispettivi aventi causa. Lo diciamo a chiare note nel far capire che le nostre reiterate critiche alle decisioni dell’attuale amministrazione comunale (con la colpa aggiuntiva di definirsi migliore e differente dalle altre) non hanno alcunché di pregiudiziale. Ma sono al contrario la fotografia di tutto ciò che non va in città. Un po’ come il gioco della Juve, che produce pure qualche risultato positivo (peraltro da un po’ di tempo assai meno del passato) però convince pochi. Persino facendo storcere la bocca ai tifosi estimatori, o ormai ex tali, di mister Allegri. E lo stesso vale per Fiorita. A cui tuttavia la minoranza chiede conto solo di alcune cose, sorvolando su argomenti delicati, come abbiamo premesso. A cominciare dal Psc. Su cui si susseguono le riunioni operative con la solita inutile grancassa propagandistica della governance fioritiana e che, considerata la portata dell’atto, dovrebbe portare l’opposizione a farne le… pulci.
Ma può darsi sia un atto da antologia. O si aspetta la ‘presentazione ufficiale’ per passarlo ai raggi X? O è forse pure possibile che da quanto finora fatto filtrare dal… loquacissimo Palazzo De Nobili non si sia comunque trovato modo di ragionarci su, anche solo per lodarlo? Chissà! Stesso dicasi per la coincidenza dei familiari… con nomi arcinoti, e ‘famosi’, che si beccano dopo regolare concorso un bel posto di lavoro, o un avanzamento di carriera, in Comune (bravi loro, per carità!), senza che nessuno batta ciglio o magari proponga una sorta di norma o regolamento interno per cui non possa partecipare a certe selezioni chi abbia parenti prossimi in Giunta o Consiglio. Soluzione questa, opinabile o meno che sia, ma sulla quale in cima ai Tre Colli nemmeno si fiata. E del resto nessuno fiata su tante questioni (evidentemente tabù per tutti) da noi invece sollevate come i criteri di assegnazione della gestione del bar del teatro Mario Foglietti (forse ineccepibile, ma il guaio è appunto che non se ne parli e sappia nulla) o gli investimenti per l’Mgff dell’anno scorso. Quando si fece ricorso al fondo di riserva per sovvenzionarlo in tutta fretta ed… emergenza, diciamo, e si concesse lo stesso Foglietti (mai si è saputo se a titolo gratuito o a pagamento, sebbene i nostri articoli a riguardo) in probabile aperto conflitto d’interesse con al centro della faccenda un signore che lo ha ottenuto per il suo evento inaugurale (privato) da sovrintendente (pubblico) della medesima struttura. Ma forse c’è una spiegazione. Diversa. Che però non ci è stata fornita. E soprattutto, nessuno in Consiglio o fuori ha chiesto lumi.
Fatto sta che, pur non avendo contezza di alcuna irregolarità altrimenti con documenti alla mano ne scriveremmo, ci stupisce che in “Aula Rossa”, tranne rare eccezioni, si discetti di buche stradali, cacche di cani, questioni rionali e altri fatti. Pur importanti, però spesso inerenti a piccole porzioni di territorio care a questo, o quel, consigliere (ovvero a più di uno) e non di argomenti chiave. Ma del resto è tutto in linea con un andazzo cittadino secondo cui la gente, calcio locale a parte, è totalmente disinteressata a temi quali Sanità, Università, Trasporto e così via.