Nel pomeriggio di oggi a Roma è avvenuto un blitz da parte di militanti del Fronte Comunista (FC) e del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) presso il Ponte degli Annibaldi, al Colosseo, in occasione del 75° anniversario della fondazione della NATO. I comunisti hanno esposto uno striscione recante lo slogan “75 anni di guerre: NATO assassina!” e hanno acceso alcuni fumogeni. La protesta è avvenuta nella giornata odierna anche in diverse altre città d’Italia, tra cui Catanzaro, Padova, Parma, Perugia e Reggio Emilia.
Un comunicato diffuso in mattinata a firma dell’Ufficio Politico del FC spiega le ragioni del blitz:
«Il 4 aprile 1949, a Washington, fu firmato da dodici paesi, tra cui l’Italia, il cosiddetto Patto Atlantico. Ufficialmente costituita per contrastare un’inesistente minaccia di attacco da parte dell’Unione Sovietica, quindi per presunti scopi difensivi, la NATO in realtà fu configurata da subito come un’organizzazione politico-militare imperialista aggressiva, stante l’obbligo per i paesi membri di intervenire in complementarietà con le forze armate USA anche in caso di “first strike” (primo colpo) nucleare da questi sferrato unilateralmente. In realtà, grazie alla capacità deterrente dell’URSS prima e del Patto di Varsavia (costituito solo nel 1955) dopo e per tutto il periodo della loro esistenza fino al 1990, la NATO non compì operazioni al di fuori dei confini dei paesi membri, ma fu utilizzata piuttosto al loro interno per contrastare un’eventuale avanzata dei partiti comunisti. In Italia la NATO creò la “Gladio”, struttura clandestina che si servì del terrorismo e delle stragi fasciste per creare un clima di tensione nel paese che giustificasse una svolta autoritaria in senso anticomunista.»
«Dalla scomparsa dell’Unione Sovietica – prosegue il comunicato – e del campo socialista, la NATO è sempre più impegnata in operazioni al di fuori dei suoi confini istituzionali come braccio armato del capitalismo euro-atlantico. La “foglia di fico” dell’intento difensivo è caduta, rivelando il volto brutale e aggressivo della NATO al servizio degli interessi dei monopoli capitalistici con operazioni di intimidazione, destabilizzazione e ingerenza negli affari interni di paesi sovrani e con interventi militari diretti, talvolta mascherati da pretesti umanitari, ma sempre supportati da martellanti campagne mediatiche fondate su menzogne e falsificazioni della storia e della realtà fattuale. Le vittime della “difesa della democrazia” e dei “valori dell’Occidente”, cadute sotto colpi delle bombe “umanitarie” della NATO, si contano ormai a milioni, dall’Iraq alla Jugoslavia, dall’Afghanistan alla Libia, dalla Siria all’Africa subsahariana, in Somalia, nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. La continua espansione della NATO verso Est e la sua ingerenza nelle questioni interne dell’Ucraina, fino ad avere finanziato e provocato il colpo di stato che ha portato al potere l’attuale regime fascista sono tra le cause principali della guerra in corso in Ucraina.»
«Oltre ai costi in termini di vite umane, bisogna tenere presenti i costi causati dalle distruzioni conseguenti agli interventi militari e quelli imposti alle masse lavoratrici per la preparazione alla guerra. Le risorse destinate alla guerra, compresi i 100 miliardi di euro in 5 anni da destinare ai fascisti ucraini come proposto dal Segretario Generale NATO, il boia guerrafondaio Stoltenberg, sono risorse sottratte alla sanità, all’istruzione, alla cultura, ai servizi sociali, ai salari e alle pensioni, cioè ai bisogni essenziali del proletariato e dei ceti popolari.»
«La NATO – conclude la nota – è dunque un’alleanza imperialista aggressiva e guerrafondaia, anticomunista e antipopolare, come ampiamente dimostrato nei 75 anni della sua esistenza. La sua attività è un fattore di rischio e destabilizzazione mondiale. La presenza delle sue basi e installazioni militari nel nostro paese, oltre a sottrarre ingenti risorse al soddisfacimento delle necessità delle masse lavoratrici e ad avere un forte impatto paesaggistico e ambientale, lo trasformano automaticamente in un bersaglio di eventuali ritorsioni. Inoltre, a causa dei meccanismi decisionali e della catena di comando della struttura militare della NATO, è concreto il rischio che l’Italia venga trascinata in avventure militari contro la volontà della maggioranza del paese e al di fuori del controllo del proprio parlamento, in sfregio alla Costituzione vigente. Pertanto, il Fronte Comunista ribadisce ancora una volta che operare attivamente per la sconfitta della propria borghesia e del suo braccio armato è dovere primario di ogni sincero comunista e chiama la classe operaia e i lavoratori tutti, i giovani e le donne, a mobilitarsi contro la NATO, le sue guerre e i suoi piani imperialisti, contro l’aumento delle spese in armamenti, contro la PESCO, la PSDC, il progetto di Esercito Europeo e qualsiasi piano guerrafondaio dell’UE, per l’immediato disimpegno dalle missioni di guerra all’estero e da qualsiasi avventura militare, per la chiusura di tutte le basi e installazioni militari della NATO e degli USA in Italia, per l’uscita del nostro paese dalla NATO, dal’UE e da tutte le organizzazioni imperialiste. NATO ASSASSINA! FUORI L’ITALIA DALLA NATO! FUORI LA NATO DALL’ITALIA!»