La cosca Libri, storicamente riconosciuta come una delle organizzazioni mafiose attive a Reggio Calabria, ha nuovamente attirato l’attenzione della giustizia italiana. Recentemente, la Corte d’Appello ha confermato l’esistenza di questa ‘ndrina durante il processo denominato “Libro nero”, sottolineando i forti legami con precedenti sentenze che ne attestano l’operatività nel territorio.
La cosca Libri era stata per la prima volta riconosciuta ufficialmente nel 1999 a seguito del processo ‘Olimpia’, che ha avuto un ruolo cruciale nell’evidenziare la sua influenza e le sue attività. Nel corso degli anni, le indagini hanno fatto emergere un’organizzazione radicata con precise gerarchie e capi, tra cui Pasquale Libri, che è stato identificato come principale leader della cosca dopo la morte del fratello, Domenico.
Il quartiere di San Giorgio è storicamente considerato il fulcro delle operazioni della cosca Libri. Qui, l’organizzazione ha intessuto una rete di relazioni illecite che hanno permesso la sua crescita e operatività, contribuendo a un sistema sempre più radicato nel tessuto sociale della zona. La conferma da parte della Corte d’Appello della sua esistenza fino al 2018 rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la mafia, poiché attesta come l’organizzazione sia stata attiva e operante anche in tempi recenti.
Affrontando le sfide del crimine organizzato, le autorità giudiziarie continuano a lavorare per debellare queste strutture mafiose, e l’attenzione sulla cosca Libri è una testimonianza della determinazione dello Stato nel combattere l’illegalità e ripristinare la legalità nel territorio di Reggio Calabria.