«Quali iniziative si intendono assumere per garantire i diritti dei dipendenti degli undici Consorzi di bonifica soppressi». È quanto chiede al presidente Filippo Mancuso, il consigliere regionale del M5s Davide Tavernise, per il quale, da parte di Occhiuto «oltre agli annunci» non c’è stata «nessuna soluzione al problema».
Per Tavernise, il cui intento è quello di chiarire definitivamente l’intera vicenda, sottolinea come i «lavoratori degli ex Consorzi di bonifica andati in pensione e le loro famiglie vivono uno stato di disagio, non potendo fare affidamento su somme che ritenevano sicure, pur avendo versato negli anni i contributi dovuti, con inevitabili ripercussioni, quali le difficoltà incontrate nel sostenere spese mediche urgenti, legate anche all’età avanzata, o nel garantire il prosieguo del percorso di studi dei propri figli. Dopotutto il Tfr è un credito che sorge con la costituzione del rapporto, matura nel corso del suo svolgimento, diventa esigibile alla cessazione e deve essere erogato dalla data di messa in quiescenza, nei tempi tecnici necessari che mai possono diventare anni e anni, come nel caso in questione».
Non manca di rilevare come in passato la sesta commissione, che si occupa anche di politiche agricole, «ha evidenziato che da una indagine ricognitiva sullo stato dei Consorzi di bonifica calabresi e dalle diverse audizioni tenute sul tema sono emerse una serie di criticità, tra cui quella che non hanno accantonato i fondi Tfr per i lavoratori e non hanno versato i contributi Inps». Si era parlato di un tavolo tecnico con l’Inps per giungere ad un accordo transattivo per i debiti maturati da parte dei Consorzi in relazione ai contributi non versati e impegnare la giunta regionale a reperite le risorse finanziarie necessarie.
Tavernise ricorda anche che nel corso della sua audizione in commissione dell’assessore, nel 2022, lo stesso «ha espresso la volontà politica di intervenire con un contributo di 3milioni di euro per far fronte al pagamento delle spettanze arretrate e dei Tfr maturati dai lavoratori dei Consorzi di bonifica andati in pensione e non pagati dagli enti. Ad oggi, però, – la conclusione del consigliere pentastellato – oltre gli annunci della giunta Occhiuto nessuna soluzione al problema è stata trovata; la questione resta irrisolta con grave danno per i lavoratori interessati e le loro famiglie».