Ciò che appare come un terremoto, politicamente parlando si intende, potrebbe in realtà essere una scossa di assestamento o comunque una serie di scosse di assestamento. Scosse di assestamento utili a rinsaldare quel rapporto tra la segretaria del Pd, Elly Schlein e il portavoce del M5s, Giuseppe Conte. Un rapporto che ultimamente appare sgretolato. Appare infatti.
Dietro la diatriba esplosa in Puglia si potrebbe nascondere il più grande gesto di cortesia che la segretaria democrat potesse riceve dall’ex premier. E’ notorio, infatti, che al fianco della Schlein c’è una mente raffinata come Francesco Boccia, capogruppo al Senato, e tra i più convinti sostenitori della Schlein. Boccia è uno che la Puglia la conosce meglio di chiunque altro. Soprattutto conosce il Pd pugliese. Un partito dal quale la segretaria riceve in eredità, in Puglia come in molte altre parti d’Italia, il “vecchio” establishment; quella classe dirigente che la segretaria vorrebbe “svecchiare”, magari con l’inconsapevole complicità di Giuseppe Conte.
Dal canto suo il portavoce pentastellato sostiene che non «ficca il naso» in faccende che non lo riguardano, anche se la rottura dell’alleanza pugliese con i democrat va in tutt’altra direzione. con buona pace della segretaria che si potrebbe compiacere di tutta questa inaspettata generosità.
C’è da scommettere che l’alleanza non si ricomponga. Almeno non in questa fase iniziale. Conte gioca la sua partita, che vuole essere la continuità di quel movimento moralizzatore caratterizzante dell’inizio dell’avventura politica. Il movimento attualmente ha esaurito la sua spinta propulsiva ed oggi è in caduta libera. Invertire questa tendenza è una delle priorità di Giuseppe Conte, partendo proprio dalla Puglia. Il suo è un progredire verso il passato, un ritorno alle origine di quel movimento nato con l’obiettivo di moralizzare la politica.
Elly Schlein, per quanto si ostini a voler svecchiare la classe dirigente, è ancorata a quella metodologia di pensiero tipica della desistenza, ovvero niente avversari a sinistra, spalancando le porte a un qualcosa che allontana il Pd dal suo essere moderno, di sinistra e con quella visione europeista e socialdemocratica tanto cara a Enrico Berlinguer.
Conte e la Schlein litigano ma non possono fare a meno l’uno dell’altra. La schlein ha bisogno di spostare a sinistra il partito, correndo il rischio di abbandonare il centro e lasciare campo libero a Conte nel perseguire il suo voler conquistare parte di quell’ala moderata che oggi si sente più vicina a Renzi piuttosto che al Pd. Conte e la Schlein hanno bisogno l’uno dell’altra e la Puglia è un pretesto. E’ solo una delle altre occasioni utili per rinsaldare il loro rapporto e giurarsi fedeltà eterna.