L’ordinanza di custodia cautelare emessa nei mesi scorsi nei confronti di Mario Piromallo, considerato un importante boss del narcotraffico in Calabria, è stata recentemente annullata. La notizia ha suscitato grande fermento nel contesto delle indagini legate all’operazione “Recovery”, una delle più significative condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro, che ha portato a un ampio raggio di azioni legali contro una rete di traffico di stupefacenti.
Mario Piromallo, la cui figura era emersa già in precedenti inchieste, è stato assistito dall’avvocato Luca Acciardi, il quale ha contestato le motivazioni alla base dell’ordinanza cautelare. La revoca della custodia cautelare segna un momento chiave per Piromallo e per la sua difesa, in un processo che si annuncia complesso e articolato. La DDA di Catanzaro ha presentato ufficialmente una richiesta di rinvio a giudizio, mentre l’udienza preliminare è fissata per il 31 gennaio.
Il caso di Piromallo si inserisce all’interno di un’inchiesta più ampia che coinvolge un totale di 172 persone, tutte indagate nell’ambito della maxinchiesta “Recovery”. Questa operazione non solo evidenzia la gravità e l’estensione del fenomeno del narcotraffico in Calabria, ma sottolinea anche l’impegno delle autorità nel contrastare la criminalità organizzata. La Calabria, da tempo, è considerata un nodo cruciale per il traffico di droga, e le indagini attuali cercano di fare chiarezza su una rete che coinvolge numerosi attori e che, secondo gli inquirenti, ha ramificazioni che potrebbero estendersi oltre i confini regionali.
Con l’annullamento dell’ordinanza cautelare, si apre una nuova fase per il boss Piromallo, la cui libertà temporanea potrebbe influenzare l’andamento del processo e la strategia difensiva predisposta dal suo legale. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi di questa vicenda e le prossime udienze, che promettono di essere ricche di colpi di scena e di attese giuridiche.