La rivoluzione digitale ha cambiato profondamente il modo in cui i figli crescono, apprendono e si relazionano, ma ha anche trasformato il quadro delle spese familiari, rendendolo più ampio e complesso. A differenza del passato, quando bastavano libri, quaderni e poco altro, oggi l’istruzione richiede strumenti costosi come tablet, computer, software e abbonamenti online. A questo si aggiungono corsi di lingue, esperienze di studio all’estero e attività extracurricolari sempre più richieste per affrontare un mondo competitivo. Anche il tempo libero pesa di più sul bilancio, tra console, videogiochi, piattaforme streaming e contenuti digitali. Tutto ciò comporta un carico economico maggiore, spingendo alcune famiglie a ricorrere a piccoli prestiti per distribuire le spese nel tempo. Simulatori online aiutano a pianificare meglio il bilancio familiare, indicando rate, interessi e costi accessori. Il confronto con le generazioni passate mostra uno scenario radicalmente mutato: tra gli anni Ottanta e Novanta, i ragazzi si accontentavano di giochi all’aperto, percorsi scolastici più semplici e minori spese. Oggi, invece, con bambini immersi fin da piccoli in un ambiente iperconnesso, è difficile affrontare la crescita senza un impegno economico importante. Secondo una ricerca Legacoop-Ipsos, i figli assorbono in media il 34% delle spese mensili familiari, ma per un terzo delle famiglie si arriva fino al 70%. Il 60% dei genitori rinuncia ad acquisti personali, il 30% è costretto a ridurre anche le spese per i propri figli. In sintesi, il costo di crescita di un figlio nel mondo digitale richiede oggi un’attenta pianificazione e una consapevole gestione economica.
Crescere un figlio nell’era digitale: più opportunità, ma anche più spese
Tecnologia, formazione e svago aumentano il peso economico sulle famiglie: oggi i figli assorbono fino al 70% del bilancio mensile
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