La grave crisi finanziaria che sta investendo l’Amaco S.p.A., storica azienda del trasporto pubblico urbano a Cosenza, minaccia il futuro di 120 lavoratori e rischia di compromettere un servizio essenziale per la città. A lanciare l’allarme è Davide Tavernise, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Giunta per fare piena luce sulla situazione.
“La realtà è ormai insostenibile – afferma Tavernise – e impone un intervento tempestivo da parte della Regione Calabria”. L’Amaco, società interamente controllata dal Comune di Cosenza e consorziata nella Co.Me.Tra. S.c.a.r.l., gestisce in via transitoria il servizio di trasporto pubblico locale (Tpl) fino al 2026, ma si trova attualmente in liquidazione giudiziale. Dopo una prima richiesta di fallimento presentata dalla Procura nel novembre 2022, il Tribunale ha dichiarato l’insolvenza della società nel novembre 2023, decisione confermata in appello a maggio 2024. Il quadro economico è allarmante: oltre 16 milioni di euro di debiti e capitale sociale azzerato.
La crisi è aggravata dalle indagini a carico dell’ex amministratore unico Paolo Posteraro, accusato di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, con ipotesi di “dissesto irreversibile” derivato da manovre dolose. Il curatore Fernando Caldiero ha tentato più volte senza successo di cedere o affittare il ramo aziendale relativo al Tpl: anche l’ultima asta, ad aprile 2025, è andata deserta, con assenza di offerte sia da parte di Cometra che di Ferrovie della Calabria. L’esercizio provvisorio è destinato a concludersi a settembre 2025.
“La prossimità della scadenza della concessione nel 2026 – spiega Tavernise – riduce l’interesse degli operatori, e persistono dubbi giuridici sull’affitto a soggetti esterni al consorzio Cometra, potenzialmente in violazione dello statuto. Intanto i lavoratori si trovano a operare con mezzi vetusti, mentre 22 autobus nuovi restano inutilizzati per cavilli burocratici”.
Alla luce di tutto ciò, Tavernise chiede alla Regione di chiarire quali iniziative intenda intraprendere per salvaguardare i livelli occupazionali e garantire la continuità del servizio pubblico. “La Regione – conclude – ha una responsabilità diretta. Non può restare spettatrice: in gioco ci sono la dignità di 120 lavoratori, il diritto alla mobilità dei cittadini e il futuro del trasporto pubblico a Cosenza”.