E’ proprio il caso di dire che “il bue chiama cornuto l’asino” come chiara esemplificazione che a parlare e dare lezioni è proprio il primo che dovrebbe tacere.
A leggere la nota di risposta del gen. Errigo all’atto di diffida, firmato dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dal dg del Dipartimento Ambiente, ing. Siviglia, non si sa come reagire. Ci sarebbe da ridere, se la problematica in questione non avesse implicazioni drammatiche per la salute dei cittadini. Si tratta della Bonifica del sito industriale dell’ex Pertusola di Crotone, uno dei più inquinati d’Europa.
A primo impatto, sembra uno sfogo isterico in cui tutto e sporco e marcio tranne il generale che, come l’arcangelo Gabriele, è venuto in terra a miracol mostrare. Il miracolo, tradotto sarebbe la sua “ordinanza illegittima” che ha l’obiettivo di permettere a Eni Rewind di rimuovere l’ostacolo del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), per consentire che i rifiuti speciali altamente pericolosi restino a Crotone, nella discarica di Sovreco (autorizzata a ricevere pericolosi dal 3 marzo 2004)
Si sfoga il gen. Errigo, sciorinando una serie di strumentali inesattezze.
Ma andiamo nel merito delle affermazioni del Commissario:
“ Ci si agita e ci si indigna solo quando qualcuno decide di agire”
A questa affermazione del generale Errigo qualcuno dovrebbe rispondere che ad “un rappresentante dello Stato”, come lui ama definirsi, non dovrebbe sfuggire che si agisce sempre nel rispetto della legalità, delle competenze e dei ruoli Istituzionali. La sua ordinanza, per consentire ad Eni Rewind di portare i rifiuti pericolosi contenenti tracce di radioattività, tenorm e norm con e senza amianto, nella discarica di Columbra è a dir poco incredibile. Lo stesso amministratore delegato della proprietà di detta discarica ha avuto modo di dichiarare nei mesi scorsi di non essere autorizzato a smaltire quel tipo specifico di rifiuti pericolosi.
“Gli studi confermano che il sito ha avuto ed ha un impatto estremamente significativo sull’incidenza tumorale degli abitanti del territorio.”
Infatti, a dimostrazione di ciò, il vincolo del PAUR assunto dall’Amministrazione Regionale il 9 agosto 2019, con Mario Oliverio Presidente, è stato confermato dai tre presidenti che si sono susseguiti: Santelli, Spirlì e Occhiuto.
Ciò a conferma, se ve ne fosse bisogno, che il PAUR non è, come affermato dal gen. Errigo e dall’AD di Eni Rewind, ing. Grossi, “un atto politico” ma è un “atto dovuto”, assunto in forza dei pareri vincolanti, acquisiti nei verbali delle ripetute Conferenze di Servizio, convocate e presiedute da un dirigente generale del Ministero dell’Ambiente (Mase), di autorevoli Istituti Scientifici preposti, come: Ispra, ISIN, Istituto Superiore della Sanità, Arpacal.
Sentenzia Errigo: “Quando si parla di territorio e comunità, la politica non può scegliere: agli onori della guida guadagnati con democratiche elezioni si dovrebbero accompagnare sempre gli oneri dell’impegno concreto”.
Errigo prima di dare lezioni a coloro che democraticamente vengono eletti dovrebbe fare autocritica per l’illegittima ed irrispettosa invasione di campo in un ambito di determinazione Istituzionale, da parte sua che è un nominato dalla politica. Il PAUR è un atto amministrativo assunto con responsabilità dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, nel 2019 con Presidente, Mario Oliverio. Una determinazione, va ribadito, presa sulla base delle relazioni tecnico scientifiche di Ispra, Arpacal, Istituto Superiore della Sanità, ISIN, che evidenziano l’alta pericolosità dei rifiuti radioattivi per il contesto ambientale e per la grave incidenza tumorale tra la popolazione di Crotone.
E ancora il gen. Errigo dichiara: “Il disastro ambientale di Crotone è la tempesta perfetta. Ogni governo nazionale, regionale e ogni amministrazione territoriale comunica di aver ereditato il problema, dice di averlo analizzato, di aver cercato soluzioni e infine, lascia il problema insoluto per il successivo.”
Quante inesattezze in queste parole. Il Commissario Errigo mente, ci auguriamo inconsapevolmente. In questo anno e mezzo dove ha vissuto? In una dimensione parallela? Eppure, visto lo stretto rapporto di stima con l’ing. Grossi che ha sempre vantato, dovrebbe conoscere la storia del SIN di Crotone. Nel servizio Rai di TV7 del 2 febbraio 2024 è stato egli stesso ad affermare che “Eni Rewind è a buon punto”. Si riferiva evidentemente alla FASE 1 della bonifica iniziata e conclusa tra il 2014 e il 2019, con alla guida della Regione Calabria, Mario Oliverio. Durante la Fase 1, iniziata dopo un lungo periodo di immobilismo, è stata realizzata la Decommissioning, ovvero: le attività di decontaminazione e smantellamento dei capannoni industriali suddivida in 3 step proprio per la complessità dell’intervento.
Nel 2015 /19 è stata realizzata e completata la Barriera Idraulica per il trattamento delle acque di falda con ben 54 pozzi di emungimento.
Sono trattati 0,3 mln di metri cubi di acque portate con collettore all’impianto consortile Corap.
Nel 2019 è stata completata la realizzazione delle opere di protezione a mare come fase anticipabile all’attuazione del POB FASE2. Contemporaneamente è stato istituito un tavolo permanente per definire il percorso della seconda fase della bonifica che si è concluso con la Conferenza dei Servizi decisoria del 24 ottobre 2019. Con voto unanime è stato approvato il Progetto Operativo di Bonifica Fase 2 presentato da Eni Rewind e le relative prescrizioni contenute nel PAUR successivamente assunto dal Decreto Ministeriale n°7 del 3 marzo 2020. Questo ha fatto il governo regionale, democraticamente eletto tra 2014/2019.
“La società Eni Rewind – prosegue il gen. Errigo – ha costantemente utilizzato strumenti giuridici per tutelare certamente i propri diritti legittimi, ma ciò ha sempre portato al rinvio dell’inizio dei lavori”
Chissà perché il generale Errigo per quanto appaia inquisitore con la parte politica ed istituzionale, evocando addirittura l’uso dei carrarmati e dell’esercito, risulta poi magnanimo assolutore con Eni Rewind. Generale la invitiamo a chiamare le cose con il proprio nome “omessa bonifica”.
Eni Rewind ha per 5 anni (falsamente) asserito la non disponibilità degli impianti all’estero nonostante una relazione di ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare) nel 2021 rilevi la disponibilità degli impianti all’esterno sia della Geiger Spa che della Mit Ambiente di cui Eni Rewind era perfettamente a conoscenza. Quindi non chi è stato democraticamente eletto, assumendo responsabilità Istituzionale, ad aver tardato la bonifica, ma chi la seconda fase non ha inteso realizzarla, ovvero Eni Rewind, pensando di risparmiare 2 miliardi di euro, non portando i veleni fuori dalla Calabria, incurante delle gravi conseguenze per il territorio e per la salute dei cittadini.

“Crotone ospita infatti, l’unica discarica per rifiuti pericolosi progettata, autorizzata e mai bloccata, proprio dalla Regione Calabria per ricevere questo tipo di materiale – insiste il generale Errigo – Eppure, proprio la Regione con un Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR), ha vincolato il destino dei rifiuti del SIN di Crotone al trasferimento fuori dai confini regionali senza prima però effettuare alcun tipo di ricerca preliminare sul destino finale di quei rifiuti.”
Il generale Errigo non esita a ricorrere alla sua abilità comunicativa per alterare la verità, sollevare polveroni e nascondere il dato più rilevante e centrale di questa vicenda. Fa riferimento infatti, genericamente, a “rifiuti pericolosi” che arriverebbero alla discarica di Sovreco da tutta Italia ma non specifica se si tratta di “rifiuti radioattivi con o senza amianto”(tenorm e norm).

Proprio quella tipologia di rifiuti che il PAUR impone di portare fuori dalla Calabria per essere trattati in impianti regolarmente autorizzati. La Sovreco non ha le autorizzazioni al trattamento di questa tipologia di rifiuti. Lo stesso amministratore delegato di Sovreco, Rori De Luca, ha avuto modo di confermare ciò nella conferenza stampa di qualche mese fa, asserendo: “che 11 e 12 aprile 2024, tramite atti ufficiali Sovreco ha comunicato in entrambe gli atti di non avere disponibilità a ricevere rifiuti contenenti amianto”. Indisponibilità ribadita con atti ufficiali anche di recente.
Il generale Errigo è a conoscenza che i rifiuti Tenorm e Norm con tracce di radioattività vengono portati da fuori regione nelle discarica di Columbra? Se così dovesse essere sarebbe illegale!
Siamo certi che non ha esitato a porre all’attenzione delle Autorità competenti una siffatta violazione delle leggi in materia ambientale. Diversamente da come afferma il generale, non ci sarebbero difficoltà insormontabili, sia da parte del Ministero che della Regione Calabria a modificare, o persino cancellare, il Paur stante il fatto che, come lui afferma “rifiuti analoghi a quelli della bonifica vengono da fuori regione alla discarica di Columbra”.
Non si può giocare sugli equivoci, Generale!
La materia di cui si tratta è molto delicata e richiede rigore e serietà. Eni Rewind in questi 5 anni trascorsi dal DM n°7/2020 avrebbe dovuto procedere alla bonifica! Si tratta di portare i rifiuti radioattivi negli impianti che l’allora Eni Syndial (oggi Rewind) aveva già indicato in un prospetto. Era ben chiaro: in conformità con gli impegni assunti, aveva anche indicato le modalità di allontanamento e trasporto dei rifiuti (via nave era quella prescelta). I destini finali di smaltimento fuori dalla Calabria: 25% centro sud e/o Sicilia; 25% nord est Italia; 25% nord ovest; 25% esteri. Suggeriamo al gen. Errigo di leggere la relazione dell’ISIN allegata al verbale di giugno 2024 in cui troverà mail di impianti inviate a Eni Rewind da aziende autorizzate allo smaltimento in Germania e Paese Bassi. Erano la Geiger Spa e Mit Ambiente, che già nel 2021 davano disponibilità a Eni Rewind per ricevere i rifiuti pericolosi radioattivi.
Il commissario Errigo, ed in verità non solo lui, avrebbe fatto il suo dovere a chiedere conto a Eni Rewind per mancata bonifica piuttosto che prodigarsi in questo anno e mezzo, dalla sua nomina, a crearsi strutture di consulenza costate oltre 3 milioni di euro. Soldi decurtati dal risarcimento del “danno ambientale” per cui Eni Syndial (oggi Rewind) è stata condannata dal Tribunale di Milano.
Non vogliamo credere che il generale Errigo si ritrovi a replicare l’imperdonabile, fantozziana performance, dell’ormai famoso gen. Saverio Cotticelli allorquando, nominato Commissario alla Sanità in Calabria, nel corso di una intervista televisiva, scoprì con smarrimento di essere lui il responsabile del Piano COVID.