sabato, 15 Febbraio 2025

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Dal “servo di Oliverio” al Cacicco PD: il convegno di Cosenza un teatrino della mediocrità

Iacucci e Bevacqua tentano di zittire Musmanno e l’ex governatore PD, ma si svela la realtà di un partito senza visione. Dal “servo” ex capogabinetto al “balbettante” capogruppo Pd: un partito senza memoria né opposizione. L’ex assessore e l’ex presidente però riescono a prendere la parola e danno una lezione di contenuti e di politica a una platea muta e attonita

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Cosenza – In una rappresentazione che sembra uscita più dal teatro di Jean Genet che dalla sala di un convegno sui trasporti, il PD calabrese ha messo in mostra l’ennesima prova della sua incapacità di costruire un’alternativa politica alla destra, preferendo assecondare i soliti cacicchi e la loro ossessione per la “damnatio memoriæ”. Al centro della scena, i consiglieri Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua, i quali hanno tentato di impedire l’intervento dell’ex presidente di giunta Mario Oliverio, simbolo di una stagione che oggi pesa come un macigno.

L’evento è iniziato con l’intervento del professor Roberto Musmanno, ex assessore ai trasporti nella giunta Oliverio, che ha osato ricordare, punto per punto, i risultati ottenuti in quegli anni. Musmanno ha illustrato come la giunta Oliverio sia stata responsabile dell’investimento di oltre 600 milioni di euro per il potenziamento della linea ferroviaria ionica, scelta lungimirante contro il progetto del governo centrale di trasformarla in una ciclovia. Ha spiegato che si trattava di una visione concreta, capace di rispondere alle esigenze reali dei pendolari della costa orientale calabrese.

Musmanno ha poi parlato della metropolitana di superficie progettata per collegare Cosenza con l’Università di Arcavacata, progetto che doveva rappresentare un asse di sviluppo fondamentale per la città e che, oggi, giace abbandonato. L’ex assessore ha infine rivendicato il ruolo attivo del governo regionale dell’epoca nei negoziati per l’Alta Velocità, evidenziando come la giunta Oliverio si fosse impegnata a portare le risorse necessarie fino alla Calabria, firmando persino un impegno con l’allora premier Matteo Renzi per garantire l’estensione della rete fino allo Stretto.

Questa carrellata di progetti concreti, che secondo Musmanno avrebbero potuto dare una vera spinta all’economia e migliorare la qualità della vita nella regione, è risultata evidentemente “scomoda” per i consiglieri Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua, che hanno tentato di interromperlo accusandolo di “fare un comizio.” Musmanno, con fermezza, ha replicato che la sua non era retorica, ma un rendiconto di ciò che la giunta Oliverio aveva realizzato. L’intervento di Musmanno ha preparato il terreno per quello di Mario Oliverio, che ha preso la parola poco dopo, sottolineando l’importanza dell’incontro sui trasporti come occasione tanto necessaria quanto tardiva. Oliverio ha evidenziato come una vera opposizione debba essere costruita sui fatti, non sugli annunci, e ha rivendicato i risultati del passato come un monitoraggio per l’attuale amministrazione. E, tuttavia, riuscire a parlare per l’ex presidente della Regione e dirigente di lungo corso del PCI-PDS-DS-PD è stato tutt’altro che facile. Iacucci e Bevacqua presi da un panico incomprensibile (o comprensibilissimo) hanno cercato di impedire all’ex Presidente del PD di prendere la parola.

Iacucci, memore di anni passati come “servo” – un ruolo che ha rivendicato in un pubblico outing non richiesto – e Bevacqua, il balbettante paladino del trasformismo, hanno offerto una performance degna della Corte dei Miracoli. I due, hanno cercato di oscurare un’epoca che ancora oggi fa risaltare in negativo l’inerzia attuale. Con il sostegno del senatore Antonio Misiani, membro della segreteria nazionale di Elly Schlein, Oliverio ha finalmente avuto parola, smascherando la sceneggiata dei due “statisti” regionali, capaci solo di schermare la propria fragilità politica dietro un atteggiamento di repressione.

Oliverio ha preso la parola sottolineando l’importanza dell’incontro sui trasporti, un’occasione tanto necessaria quanto tardiva, che, a suo avviso, avrebbe dovuto mirare a un dialogo costruttivo e non a una “damnatio memoriae” della precedente amministrazione PD, la cui eredità infrastrutturale è evidente in Calabria. Richiamando l’attenzione sui risultati ottenuti dalla giunta che aveva guidato, ha rivendicato i progetti di sviluppo, tra cui il potenziamento della rete ferroviaria ionica, la metropolitana per l’area di Cosenza e l’inclusione della Calabria nei piani di Alta Velocità.

Oliverio ha poi rimarcato come la Calabria, unica regione d’Italia, si trova oggi senza un progetto strategico chiaro nel PNRR, con i fondi europei deviati verso altre aree, mentre sul territorio calabrese si registra un “arretramento drammatico” delle infrastrutture. Il mancato completamento della metropolitana di Cosenza e della stazione ferroviaria di Lamezia Terme ne sono esempi concreti, secondo l’ex presidente, che ha definito l’attuale situazione un’ulteriore dimostrazione dell’abbandono della visione politica e della coerenza necessaria per uno sviluppo reale della regione.

In un messaggio rivolto al PD nazionale, Oliverio ha insistito sul fatto che costruire un’alternativa all’attuale amministrazione regionale non significa limitarsi agli annunci, ma articolare una politica basata sui fatti e risoluzione dei problemi concreti del territorio. Senza un’opposizione capace di svegliare la società e orientarla verso un progetto di futuro, secondo lui, il PD non sarà in grado di ergersi come valida alternativa.

Ma che dire dell’immagine che questa tragicommedia ha dato alla Calabria? Con quale credibilità la segretaria nazionale Elly Schlein può ancora pensare di costruire un’alternativa in questa regione, consentendo ai Bevacqua, ai Iacucci, di considerare il PD il proprio orticello di famiglia? Sarà questo l’interrogativo dal quale bisognerà partire per costruire una coalizione e un partito inclusivo.

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