Ci sono dolori che non si possono raccontare. E ci sono silenzi che parlano più di qualsiasi parola. È in questo silenzio che domani, mercoledì 7 maggio, si fermeranno due comunità: Mesiano di Filandari, dove Martina Piserà viveva con il marito, e Pizzo, il paese in cui era cresciuta.
Due realtà unite da un sentimento profondo di lutto e vicinanza. I rispettivi sindaci, Rita Maria Fuduli e Sergio Pititto, hanno deciso di proclamare il lutto cittadino: un gesto condiviso, nato dal desiderio di trasformare il dolore in rispetto pubblico e collettivo.
Nel giorno dell’ultimo saluto, bandiere a mezz’asta e sospensione delle attività pubbliche accompagneranno il raccoglimento di due paesi scossi nel profondo. A Pizzo ogni manifestazione è stata annullata. A Filandari il sindaco ha chiesto a cittadini e operatori economici di sospendere temporaneamente le attività per favorire un momento di riflessione e partecipazione.
Le parole diffuse dall’amministrazione comunale di Filandari parlano chiaro:
«La comunità si ferma per ricordare Martina e il piccolo che portava con sé».
Un’invocazione al rispetto, ma anche alla memoria. Un invito a sentirsi parte di una ferita collettiva che ha toccato i cuori, dalle vie di Pizzo fino agli angoli più silenziosi di Mesiano.
Domani non sarà solo un funerale.
Sarà il giorno in cui un territorio intero si stringe attorno a una famiglia distrutta, nel tentativo, anche solo per un istante, di portarne il peso. E nel silenzio di una comunità che si ferma, il nome di Martina resterà inciso per sempre.