La situazione a Gaza continua a peggiorare, con aggiornamenti allarmanti riportati dall’agenzia di protezione civile locale. A quasi quindici mesi dall’inizio del conflitto, le stime indicano che oltre 10.000 cadaveri sono sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti. Questa devastante cifra evidenzia la gravità della crisi umanitaria che affligge la regione.
Le autorità locali hanno anche dichiarato che circa 2.840 persone sono risultate carbonizzate a causa delle sofisticate armi utilizzate nel conflitto. Questi eventi drammatici hanno aggravato ulteriormente il già grave bilancio dei danni, con oltre 38.300 cadaveri recuperati finora, un numero che cresce con il passare dei giorni e che testimonia la brutalità delle operazioni militari in corso.
In aggiunta a queste perdite umane già spaventose, si stima che circa 97.000 feriti siano stati soccorsi dalle aree più colpite. La situazione nei centri medici e negli ospedali è caotica; il personale sanitario è sotto pressione a causa dell’alto numero di pazienti e della mancanza di risorse necessarie per affrontare un’emergenza di tale portata.
La guerra ha portato a un’enorme crisi umanitaria, con la popolazione civile che continua a soffrire. Le organizzazioni umanitarie stanno cercando di intervenire, ma le difficoltà logistiche e la continua violenza rendono ogni operazione estremamente difficile. Le agenzie internazionali esortano il mondo a non dimenticare la crisi in corso e a fornire aiuti urgenti, affinché la popolazione di Gaza possa ricevere il supporto di cui ha disperatamente bisogno.