La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di 29 persone fisiche e cinque società nell’ambito dell’inchiesta Scirocco, incentrata sulla presunta gestione illecita di depuratori dislocato sull’intero territorio regionale.
Associazione per delinquere al fine di commettere reati contro l’ambiente e la pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Sono queste le accuse contestate, a vario titolo, dai sostituti procuratori Paolo Sirleo, Domenico Guarascio e Domenico Assumma.
Al centro dell’indagine ci sono le società del gruppo Minieri – amministrate da Mario Minieri e dai figli Giuseppe e Saverio – che avevano in appalto la gestione dei depuratori.
L’accusa sostiene che avrebbero vinto le gare d’appalto grazie a ribassi consistenti per poi non adempiere agli obblighi contrattuali. Il risultato, secondo gli inquirenti, sono state mancate manutenzioni agli impianti, gestione illecita nello smaltimento dei fanghi, liquami che confluivano nei corsi d’acqua e nel mare.
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