martedì, 8 Ottobre 2024

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Il gruppo Pd in Consiglio regionale: “La narrazione di Occhiuto lontanissima da ogni realtà e spesso basata su dati non coerenti, né rispettosi della storia”

"Il disastro della sanità è sotto gli occhi di tutti così come lo spopolamento della regione evidenziato da tutte le indagini degli istituti di statistica. E la situazione è destinata a peggiorare con l'approvazione dell'autonomia differenziata che il governatore e il suo partito hanno avallato e continuano ad avallare con il primo che l’ha votata in conferenza delle Regioni salvo pentirsene post mortem"

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“La narrazione della Calabria che il governatore Occhiuto e la sua giunta continuano a distribuire dopo due anni e mezzo dalle elezioni è diventata francamente logora, qualche volta falsa, e unicamente mirata a spiegare come la Regione prima di questa giunta non esistesse e che fantomatici progressi siano stati resi possibili soltanto da questo governo di centrodestra. Autentiche magie, ovviamente, fumo per gli occhi, mentre i fatti sono quasi zero”.Così, in una nota, il gruppo Pd in consiglio regionale. “Parliamo di un governo regionale che, almeno fin qui – spiegano i consiglieri dem – è riuscito soltanto a relegare il territorio agli ultimi posti di ogni classifica relativa alla qualità della vita. Il disastro della sanità è sotto gli occhi di tutti così come lo spopolamento della regione evidenziato da tutte le indagini degli istituti di statistica. E la situazione è destinata a peggiorare con l’approvazione dell’autonomia differenziata che il governatore e il suo partito hanno avallato e continuano ad avallare con il primo che l’ha votata in conferenza delle Regioni salvo pentirsene post mortem”.“Ancora oggi – continua la nota – Occhiuto si permette di andare in giro per l’Italia criticando l”autonomia che ha approvato menando il can per laia con il finanziamento dei Lep, mentre le Regioni del Nord si preparano già a far man bassa sulle materie non Lep per poi passare al resto. Ma l’atteggiamento inaccettabile del governatore prosegue su tutti i fronti. Dalla Cittadella si narrano mirabilie sul Vinitaly che si è tradotto in una grande festa del vino per i calabresi, probabilmente ben organizzata, ma con nessuna ricaduta economica per il territorio, se non per chi deteneva il brand Vinitaly. Un’operazione “spot ” fine a se stessa, dunque, considerata anche la consistente cifra sborsata. Ma il fondo si è toccato, probabilmente, con lintervento che il presidente della giunta regionale ha fatto in occasione di una summer-school a Belvedere Marittimo. Occhiuto ha annunciato la creazione di un fondo di risorse europee per dare risposta alle esigenze delle start-up calabresi. Il presidente ha proseguito spiegando che si tratta di una strategia che avrebbe inventato con il suo governo, raccontando ancora una volta una narrazione falsata e smentita dai fatti. Le start up calabresi  prosegue la nota dei consiglieri dem  non le inventa di certo Occhiuto nel 2024 e finanziamenti per lo sviluppo delle stesse sono stati reperiti e destinati dal consiglio regionale con più interventi nel corso del tempo. Si può ricordare in tal senso, e a titolo esemplificativo, il Progetto Strategico Regionale Calabria InnovaAzioni integrate a supporto del sistema regionale dellinnovazione, progetto firmato dall’allora DG alla programmazione Paolo Praticó nominato da Oliverio, ora DG allo sviluppo economico a fianco di Occhiuto. In pratica a Belvedere Occhiuto ha scoperto l’acqua calda dal rubinetto e l’ha venduta per petrolio”.“Davanti alle tante emergenze che attanagliano la Calabria, sempre più fanalino di coda sia in Italia che in Europa  conclude la nota stampa del gruppo del Pd – sarebbe più opportuno stare ai fatti e provare a trovare soluzioni reali ai problemi quotidiani che vivono i calabresi.

Evitando semmai di lasciarsi andare a un autoincensamento incomprensibile ai più e ad una narrazione distante anni luce dalla crisi attuale che sarà esasperata dall’autonomia differenziata che soltanto il Pd insieme alle altre forze di opposizione sta provando a fermare. Con atti amministrativi, ricorsi e referendum e non con parole vuote. Una riforma che non piace neanche al popolo di centrodestra che inizia a mal tollerare l’ambiguità dei partiti al governo”.

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