martedì, 8 Ottobre 2024

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Il mito dell’autonomia differenziata: Le illusioni di Occhiuto e il dramma della sanità calabrese

Una narrazione ingannevole tra crisi sanitaria, truffe sistemiche e l'aggravarsi delle disuguaglianze regionali: la Calabria come vacca da mungere per il Nord

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“Non sono contro l’Autonomia differenziata, perché l’Autonomia differenziata nella mia Regione io me la sono già presa a legislazione vigente. Me la sono presa quando ho portato i medici cubani, me la sono presa quando ho portato Uber. Non ho paura…” Io non so se qualcuno che ha il dovere di fare opposizione al Consiglio Regionale della Calabria abbia letto questa dichiarazione, rilasciata dal Governatore della Calabria nel corso della festa dei giovani di Forza Italia e se, allarmato, lo stesso intenda chiedere chiarimenti al medesimo Governatore facendo un’interrogazione-mozione urgente. Non è che Occhiuto abbia detto una cosa solo curiosa. No! Altro non è che un tassello del solito, studiato linguaggio mediatico atto a instillare una narrazione della realtà totalmente errata e rifratta. Intanto, Occhiuto non si è preso nulla, ma proprio nulla. Sono tutti gli altri che hanno preso alla Calabria. È la sua compagine che governa l’Italia che gliel’ha imposta l’autonomia differenziata e che lui ha accettato senza battere nemmeno un colpetto.

La Calabria è da 15 anni dentro i processi devastanti dell’autonomia differenziata in sanità tanto che, non avendo più un servizio sanitario pubblico, paga, ogni anno, alle 4 Regioni che di più hanno voluto quella legge-truffa, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Trentino Alto Adige, ben 300 milioni di euro per far curare la propria gente e 300 milioni in 15 anni fanno 4,5 miliardi di euro che sono serviti, oltre che a tappare tutti i buchi di bilancio delle loro sanità, a potenziare sempre di più i sistemi sanitari del Nord Italia. Il risultato di tutto ciò è che in Calabria la sanità è divenuta un bene di consumo mentre al Nord rimane un diritto costituzionalmente garantito.

La destra è da 5 anni che governa la Calabria. Bene, poiché la devastante situazione in cui la Calabria si trova, rimanendo tenacemente affondata a causa del Piano di Rientro dal debito sanitario, in questi 5 anni nulla si è fatto per uscire dal suddetto debito come hanno fatto, in 3 anni, tutte le altre Regioni( ben otto che assieme alla Calabria, nel 2009, erano entrate nel macello dei Piani di Rientro). E perché la Calabria non ne uscirà mai? Perché la Calabria è servita (e secondo me, serve ancora) esclusivamente, attraverso lo sfasciato sistema finanziario-economico e di pagamento dell’Asp di Reggio Cal, fin dal 2005 e di Cosenza, poi, a garantire un enorme giro di truffe e ruberie per miliardi di euro che hanno alimentato ogni forma di arricchimento e spartizione di mazzette in settori diffusi in tutt’Italia e che avevano a che fare con le forniture di beni e servizi e la sanità privata.La controprova che il sistema era voluto e protetto dalle massime istituzioni a favore di ben determinati gruppi pubblici e privati della sanità nazionale, sta nel fatto che mai, nessuno di quelli che detenevano in mano la sanità calabrese commissariata, ( ora sono 15 anni, ricordiamolo!) ha inteso fare quello che era il proprio dovere e cioè, ricostruire i vari bilanci delle Asp di Reggio Cal, in primis e, poi, di Cosenza, bilanci assenti fin dal 2013 e 2017. Cioè ricostruire tutti i pagamenti effettuati, andando dietro alle fatture e non ai vari marchingegni usati che hanno permesso di rubare ingentissime somme. Forse, tutti, dovrebbero leggere e conoscere, a questo proposito, la sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Cal.il 09/12/2022. Ma non lo si vuol fare, anzi, leggendo ultime delibere di transazioni dove si continua ad usare il negotium della circolarizzazione,indicano che le criticità permangono tutte.Ma torniamo alla autonomia differenziata che Occhiuto dice di essersi preso facendo venire i Medici Cubani, ottimi professionisti.

La misura che Occhiuto è stato costretto a prendere, momentanea, precaria e non strutturale, deriva dal fatto che, avendo voluto, e concessogli i pieni poteri da un governo amico, in mancanza totale di medici e personale para-medico e con gran parte dei concorsi per il reperimento di tali figure andati deserti e con la fuga dei pochi giovani medici laureati dalla Calabria e le dimissioni di medici dal sistema pubblico, l’incombenza dell’interruzione del pubblico servizio, con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate, era dentro i corridoi dei palazzi del potere.Quindi, i racconti fantasiosi lasciamoli ai fanciulli impuberi. La realtà è che la Calabria si avvia, velocemente, a non avere più un sistema sanitario pubblico. Non ha posti letto, un sistema mobile di urgenza, un sistema capillare di screening anti-tumorale, liste d’attesa lunghissime, perdita di fiducia e credibilità verso le poche strutture esistenti, mentre il personale medico è in balia di ogni scalmanato che scarica su esso, nella massima impunità, violenze inaudite scatenate da un’irrazionale ricerca di risposte che i medici e i paramedici, lì per lì, sono impossibilitati a dare.E l’autonomia differenziata, sig, Governatore, quella che voi avete voluto, quella vera, non quella che si è preso tappando, momentaneamente, dei buchi, aggraverà enormemente il problema, visto che si tratterà di risorse che non avremo più e della gran vacca che rimarrà la Calabria, tanto da continuare ad allattare, indefinitivamente, le regioni del Nord.L’ultima cosa, perché i fessi stanno altrove: il Governatore va dicendo che la Legge è stata corretta perché lui è intervenuto, tanto che non se farà nulla finché non verranno individuati e finanziati i LEP.Logicamente, questa cosa è un’enorme inesattezza perché al Nord basta, per ora, avere le materie non LEP come, ad esempio, la possibilità di contrattazione integrativa e retribuzione nel campo della scuola e sanità. Questa cosa è stata, anche, suggerita da Occhiuto, visto il vanto?

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