Un atto vandalico con simboli riconducibili a Forza Nuova ha colpito, nella giornata di venerdì 14 giugno, la Casa del Popolo Thomas Sankara di Catanzaro, sede delle attività di Potere al Popolo, Fronte Comunista e Associazione di Amicizia Italia-Cuba.
Gli attivisti parlano di un’azione che non li sorprende, ma che rientra in un clima di tolleranza diffusa verso il neofascismo, denunciato da anni nella città. “Il nostro impegno antifascista ci rende sgraditi, ma non ci faremo intimidire”, dichiarano in una nota. La risposta è stata immediata: le attività della Casa del Popolo sono proseguite regolarmente, con una partecipata presentazione di un libro nella stessa giornata dell’attacco.
Nella denuncia pubblica, le organizzazioni ricordano anche episodi gravi del passato, come l’uccisione del lavoratore Giuseppe Malacaria per mano fascista, e le aggressioni subite in occasione del 25 aprile, simbolo della Resistenza.
Preoccupazione viene espressa per la crescente presenza di gruppi neofascisti in città, in particolare per l’apertura di sedi come quella di Forza Nuova, ritenuta “smaccatamente neofascista” e già protagonista di episodi violenti, come l’assalto alla sede della CGIL a Roma.
Di fronte a quella che viene definita una vera e propria escalation, gli attivisti lanciano un appello a tutte le forze democratiche del territorio affinché si costruisca una mobilitazione permanente, senza ambiguità o tentennamenti. Annunciano anche un prossimo incontro pubblico sul tema, da programmare nei prossimi giorni.
Infine, la richiesta è netta: “Chiudere i covi fascisti e mettere fuori legge le organizzazioni neofasciste”, nel rispetto della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, che vieta la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista.