Campodorato sotto shock. Distrutta una delle realtà vitivinicole più importanti della Calabria. Allerta ambientale: “Non uscite di casa”.
NOCERA TERINESE – Un vasto incendio ha colpito oggi pomeriggio i capannoni della storica cantina Odoardi, in località Campodorato, tra le aree denominate Gullieri e Fangiano, nel territorio comunale di Nocera Terinese, provincia di Catanzaro. Le fiamme si sono propagate rapidamente, avvolgendo le strutture aziendali e generando una densa nube nera che si è alzata nel cielo per chilometri.
⚠️ Allarme sanitario: il Comune ha diramato un avviso urgente alla popolazione.
“Rimanete chiusi in casa, con porte e finestre serrate, fino a nuova comunicazione”.
La misura è stata adottata a scopo precauzionale, in attesa che vengano accertate la natura delle sostanze bruciate e i possibili rischi per la salute pubblica.
Una dipendente salva per miracolo
All’interno dei capannoni, secondo quanto si apprende, si trovava una dipendente dell’azienda, recatasi sul posto per dare da mangiare ai cani custoditi nella tenuta. È stata lei a dare l’allarme dopo aver udito un’esplosione proveniente dall’ala dove poi si sono sviluppate le fiamme.
Da fonti interne emerge che in quell’ala non vi fosse corrente elettrica attiva, poiché già disattivata. Un dettaglio che esclude – almeno in via preliminare – cause accidentali legate a impianti elettrici, e che apre alla possibilità di un incendio doloso. Nessuna conferma ufficiale al momento, ma le indagini sono già in corso.
In fumo un simbolo del vino calabrese
Fondata su antiche radici nobiliari e divenuta negli anni un marchio riconosciuto nel panorama vitivinicolo italiano ed europeo, la cantina Odoardi rappresentava un’eccellenza del territorio calabrese. I danni riportati oggi sono incalcolabili: le fiamme hanno colpito proprio il cuore produttivo dell’azienda, distruggendo macchinari, depositi e parte della struttura logistica.
Annullato anche un torneo di calcio giovanile in corso nel vicino campetto sportivo, immediatamente evacuato per precauzione.
Una storia familiare carica di tensioni
L’azienda era da tempo al centro di una dura contesa familiare e giudiziaria tra Gregorio Lillo Odoardi e il fratello Giovambattista Odoardi, sfociata in scontri fisici, querele, misure cautelari e divieti di avvicinamento. Entrambi, insieme a un terzo fratello, non possono legalmente accedere ai capannoni da cui oggi si è levata la colonna di fumo.
Nonostante ciò, come documentato nei mesi scorsi, Giovambattista Odoardi ha più volte violato i provvedimenti del giudice, recandosi presso l’azienda e anche presso il Consorzio Agricolo Scavigno, che detiene una quota gestionale nella struttura. Pochi giorni fa era stata segnalata l’ennesima violazione.
Carabinieri, Vigili del Fuoco e ambulanze sul posto
Al momento operano sul posto più squadre dei Vigili del Fuoco, con il supporto dei Carabinieri e di un’ambulanza. Non si registrano feriti, ma il rogo ha devastato una parte significativa della struttura.
L’area resta interdetta. Le cause sono ancora da chiarire, ma la dinamica e il contesto lasciano aperte molte domande.