giovedì, 1 Maggio 2025

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Infermieri da scrivania, medici da corridoio

Il dossier realizzato dal consigliere regionale Davide Tavernise squarcia il velo sull’emergenza nascosta della sanità calabrese: centinaia di sanitari non più in corsia, molti dei quali assegnati ad attività amministrative. Nel report che l’ASP di Cosenza ha cercato a lungo di evitare, esplode il paradosso della sanità calabrese: reparti al collasso e centinaia di sanitari sistemati in ufficio. Un’inchiesta che mette in crisi la narrativa dei tagli e delle assunzioni miracolose

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CORSIE VUOTE, UFFICI PIENI: ECCO IL REPORT SUI SANITARI “IMBOSCATI” DELL’ASP DI COSENZA E DELLE ALTRE AZIENDE CALABRESI

Dopo mesi di pressing, solleciti formali, richieste di accesso agli atti e coinvolgimento del Difensore Civico, finalmente anche l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ha rotto il silenzio. E ciò che emerge è una realtà disarmante. Secondo i dati trasmessi alla Corte dei Conti e poi inoltrati al consigliere regionale Davide Tavernise, sono 244 gli infermieri dell’ASP cosentina risultati inidonei alla mansione per cui sono stati assunti, mentre altri 31 sanitari sono stati spostati in uffici amministrativi. Un dato che si riferisce unicamente al personale infermieristico, senza contare medici, OSS e tecnici, i cui numeri, al momento, non sono stati ancora forniti. Una falla informativa che lascia presagire numeri potenzialmente ancora più gravi.

Chi sono gli imboscati?

Con “imboscati” si definiscono quei professionisti assunti con un ruolo sanitario (infermieri, medici, tecnici) che, per inidoneità fisica parziale o per assegnazioni discutibili, finiscono a lavorare in ruoli impiegatizi, lasciando i reparti scoperti. Nell’ASP di Cosenza, tra i 31 spostati ci sono 3 dirigenti medici, 24 infermieri, 1 ostetrica, un tecnico di laboratorio, un TSRM e persino un autista.

Non si tratta di un fenomeno isolato. L’inchiesta avviata dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha coinvolto tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, con richieste dettagliate inviate ai direttori generali. I risultati, pubblicati in un report di 30 pagine, sono eloquenti: 1.472 operatori sanitari risultano inidonei parziali o totali, mentre 153 sono stati già assegnati ad attività non sanitarie.

Il caso Corigliano-Rossano: reparti scoperti, personale fuori ruolo

Particolarmente emblematica la situazione dello Spoke di Corigliano-Rossano: 52 infermieri sono risultati inidonei o con limitazioni, e solo 266 dei 318 infermieri previsti sono realmente in servizio nei reparti. A Rossano, ad esempio, il reparto di chirurgia dovrebbe avere 16 infermieri, ma ne ha solo 10. A Corigliano, la chirurgia generale opera con appena 2 infermieri su 9 previsti.

Il paradosso calabrese: carenza cronica di personale, ma uffici pieni

Il report restituisce il volto di una sanità che, mentre grida all’emergenza e recluta medici cubani per coprire i turni, lascia centinaia di professionisti in ufficio o in ruoli impropri. Molti di questi con inidoneità legate alla movimentazione dei carichi, ai turni notturni o all’assistenza diretta. Nella sola ASP di Catanzaro, ad esempio, 347 operatori risultano inidonei, di cui 195 infermieri, la maggior parte dei quali con limitazioni per attività fondamentali.

La toppa dell’ASP di Cosenza: “verifiche in corso”

L’ASP bruzia, nella sua comunicazione ufficiale, dichiara che sono in corso verifiche sanitarie e amministrative per valutare la permanenza delle condizioni che hanno giustificato le attuali assegnazioni. Ma per ora nulla è stato fatto. Nessuna riassegnazione effettiva, nessun piano concreto per restituire il personale ai reparti. Intanto, medici e infermieri in prima linea restano pochi e stremati.

Il dovere di fare chiarezza

Come ha ricordato lo stesso consigliere Tavernise, l’art. 114 del Regolamento del Consiglio Regionale garantisce ai consiglieri l’accesso agli atti. Ma ottenere questi dati è stato un percorso ad ostacoli, segno di una opacità gestionale che non può più essere tollerata.

La Novità si impegna a monitorare la vicenda e a pubblicare l’elenco completo, non appena verranno forniti anche i numeri relativi ai medici dell’ASP di Cosenza. Per ora, quello che abbiamo è già abbastanza per sollevare domande urgenti: quante di queste inidoneità sono realmente giustificate? Chi valuta? E chi controlla il controllore?

BOX DI APPROFONDIMENTO: LE ALTRE PROVINCE

ASP di Reggio Calabria:

  • Personale adibito ad attività amministrativa o diversa dal ruolo per il quale si è assunti: 13 dipendenti (11 ruolo sanitario, 2 ruolo tecnico).​
  • Personale con inidoneità certificata e/o idoneità con prescrizioni limitanti: 332 dipendenti (282 ruolo sanitario, 41 ruolo non sanitario, 9 sanitari convenzionati).

ASP di Catanzaro:

  • Personale adibito ad attività amministrativa o diversa dal ruolo per il quale si è assunti: 30 dipendenti.​
  • Personale con inidoneità certificata e/o idoneità con prescrizioni limitanti: 347 dipendenti (59 medici, 195 infermieri, 42 OSS, 7 TSLB, 9 TSRM, 6 ostetriche, 24 logopedisti/fisioterapisti e altre figure, 5 OTSA). ​

ASP di Vibo Valentia:

  • Personale adibito ad attività amministrativa o diversa dal ruolo per il quale si è assunti: 23 dipendenti (5 dirigenti medici, 7 infermieri
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