A novembre 2024, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto “carrello della spesa”, hanno registrato un aumento su base annua, passando da +2,0% a +2,3%. Anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno visto un incremento, salendo da +1,0% a +1,6%, secondo i dati diffusi dall’Istat. L’inflazione generale, pari al +1,3%, si traduce in un aggravio annuo di 427 euro per una famiglia tipo, che sale a 582 euro per un nucleo con due figli. Il Codacons sottolinea che, in vista del Natale, i prezzi al dettaglio, in particolare quelli di alimentari e bevande analcoliche (+2,8% su base annua), aumentano a un ritmo più che doppio rispetto al tasso medio di inflazione. Per una famiglia con due figli, solo per cibo e bevande si registra una spesa aggiuntiva di 256 euro all’anno, aggravata dalle tensioni sui mercati internazionali delle materie prime e dalla mancanza di misure governative per contenere i prezzi.Anche l’Unione Nazionale Consumatori (UNC) esprime preoccupazione, definendo i dati di novembre una “gelata sul Natale”. L’incremento dei prezzi colpisce soprattutto le spese obbligate, come il carrello della spesa, che negli ultimi tre mesi è passato da un aumento del +0,6% di agosto al +2,3% di novembre. Gli alimentari, nello stesso periodo, sono passati da +0,9% a +2,8%. Per una coppia con due figli, l’aumento del costo della vita è stimato in 448 euro annui, di cui 256 euro solo per cibo e bevande. Anche per famiglie più piccole, come quelle con un figlio, si registra un aggravio importante, pari a 397 euro annui. Nonostante un leggero calo dell’inflazione su base congiunturale, i rincari rischiano di penalizzare i consumi natalizi, in particolare per i ceti meno abbienti, frenando l’acquisto di beni non essenziali.
Inflazione in crescita: il carrello della spesa pesa sempre di più sulle famiglie
A novembre rincari fino al +2,8% per cibo e bevande. Le famiglie italiane affrontano un aumento del costo della vita che rischia di frenare i consumi natalizi