Ad interrogare l’Intelligenza artificiale (abbreviazione Ai o Ia a seconda dei gusti) per pianificare il prossimo viaggio non ci sono solo quelli della “Generazione Z e Alpha”. Ad interrogarla non sono solo i nativi digitali, abituati a muoversi o ad occhi chiusi nel mondo del web, ma anche quelli che li hanno preceduti, compresi quelli della “generazione boomer”. In principio la moda è esplosa in America, la Nazione che insieme alla Cina è tra quelle che investono di più in ricerca per questa innovazione tecnologica. Numerose applicazioni (App), che si moltiplicano, è il caso di dirlo, a velocità della luce, vanno in soccorso degli aspiranti viaggiatori per pianificare le loro destinazioni seguendo le mode, le tendenze ed i gusti personali. In Italia il suo utilizzo nel settore turistico è legato ad una piccola percentuale ma c’è da scommettere che sarà destinata a crescere in un futuro non molto lontano. La vera domanda è se l’Intelligenza artificiale può davvero sostituire la pianificazione turistica fatta dall’uomo il cui bagaglio è costituito principalmente da emozioni e stati d’animo. È chiaro che con l’intelligenza artificiale non è in gioco la sostituzione del pensiero umano quanto piuttosto la possibilità di offrire un supporto anche nel settore turistico dove la domanda è sempre più esigente e per la quale non bastano più i depliant o le consulenze dei tour operator, serve una pianificazione quanto più personale possibile. Non c’è dubbio che l’Intelligenza ha dimostrato di essere in grado di semplificare la vita, di risolvere situazioni complesse, dimostrando un potenziale fino a questo momento impensabile con altri supporti tecnologici. Nel campo dei viaggi, infatti, con le giuste informazioni è in grado di analizzare preferenze e tendenze ed offrire soluzioni immediate che sembrano “cucite addosso”. L’intelligenza artificiale, quindi, è in grado di raccogliere informazioni ed offrire in breve tempo soluzioni ottimali di viaggio, come per la scelta delle destinazioni, i luoghi di interesse, dove alloggiare e mangiare e pianificare il costo della vacanza in base al budget di cui si dispone. In definitiva l’Intelligenza artificiale diventa anche una compagna di viaggio, una sorta di bagaglio a mano, per assistere il turista una volta giunto a destinazione. Una rivoluzione il cui utilizzo prevede un accurato controllo circa i suoi potenziali effetti collaterali, per non correre il rischio di pianificare un viaggio per vedere “L’Arco Magno” e scoprire che l’intelligenza artificiale spinge il potenziale visitatore verso la Basilicata e non la Calabria. Verificare sempre, perché anche la tecnologia delle volte può essere una cattiva compagna di viaggio.
Intelligenza artificiale fedele o infedele compagna di viaggio
Sempre più persone interrogano le applicazioni per pianificare le mete turistiche
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