A Isca sullo Ionio, piccolo centro del versante ionico calabrese, la mattina di Pasqua si è tinta di amarezza. Quella che doveva essere una delle celebrazioni più sentite dell’anno si è conclusa tra incredulità e sgomento. Durante il rito dell’Affruntata – l’incontro tra la statua del Cristo Risorto, la Madonna e San Giovanni – la statua della Vergine è caduta rovinosamente a terra, interrompendo bruscamente la manifestazione.
Il momento critico si è verificato durante la corsa rituale, fase culminante del rito che si ripete da secoli in diversi paesi calabresi. Un improvviso squilibrio ha fatto perdere la stabilità a uno dei portatori, causando un impatto a catena che ha travolto l’intero gruppo. La statua, sbalzata dalla base, è finita sull’asfalto sotto gli occhi attoniti dei presenti.
L’interruzione della processione è stata inevitabile. Tra i fedeli, accorsi numerosi per il tradizionale appuntamento pasquale, è calato un silenzio carico di tensione e commozione. L’oggetto sacro, portato ogni anno tra le vie del paese con devozione e orgoglio, giaceva a terra, simbolo di un equilibrio improvvisamente spezzato.
L’evento ha colpito profondamente la comunità locale, legata a questo rito non solo per motivi religiosi ma anche identitari. In molte aree della Calabria, la riuscita dell’Affruntata è considerata un segno di buon auspicio. Non sorprende, dunque, che l’accaduto abbia generato un senso di turbamento collettivo.