Dopo nove anni dall’ultimo intervento di incostituzionalità, la Corte costituzionale tornerà a pronunciarsi sulla legge 40 del 2004, che regola la procreazione medicalmente assistita (PMA). Al centro del dibattito c’è l’articolo 5, che vieta l’accesso a queste tecniche per le persone single. La questione è stata sollevata dal Tribunale di Firenze in seguito alla richiesta di Evita, una donna single di 40 anni di Torino, che aveva tentato di accedere alla PMA presso un centro in Toscana. Assistita dal team legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’associazione, la donna ha visto il suo caso portato all’attenzione della Consulta.
La giudice del Tribunale di Firenze ha ritenuto che ci siano motivi validi per mettere in discussione la legittimità dell’articolo 5, che attualmente permette l’accesso alla fecondazione assistita solo alle coppie di sesso diverso, escludendo le persone single.”Questa ordinanza è un passo significativo verso il riconoscimento dei diritti riproduttivi delle persone single in Italia,” ha dichiarato Filomena Gallo. “Siamo fiduciosi che la Corte costituzionale possa riconoscere la discriminazione e l’ingiustizia di una norma che limita ingiustamente l’accesso alla genitorialità.”