Un atto di grave negligenza istituzionale ha colpito il Centro Antiviolenza Roberta Lanzino di Cosenza, punto di riferimento per le donne vittime di violenza. La Regione Calabria, senza alcun preavviso o comunicazione ufficiale, ha avviato lavori di ristrutturazione nello stabile che da dodici anni ospita il centro, costringendolo alla chiusura immediata. Una decisione irresponsabile che lascia senza supporto le donne che si affidano al centro per sottrarsi a situazioni di abuso.
Il CAV Roberta Lanzino è un simbolo di lotta contro la violenza di genere, intitolato a una giovane studentessa brutalmente assassinata nel 1988 e voluto con determinazione dai suoi familiari. In tutti questi anni ha rappresentato un baluardo di protezione, ascolto e accompagnamento per chi cerca di uscire dall’incubo della violenza domestica.
Di fronte a questa situazione intollerabile, oggi pomeriggio alle ore 16:00, presso la sede del centro in via Ernesto Fagiani n.17 a Cosenza, il CAV Roberta Lanzino ha convocato una conferenza stampa per denunciare pubblicamente quanto accaduto e chiedere risposte immediate alla Regione Calabria. L’interruzione forzata di un servizio così vitale non può passare sotto silenzio: è inaccettabile che un’istituzione creata per proteggere le donne venga trattata con tale superficialità e mancanza di rispetto.
Le autorità regionali devono assumersi la responsabilità di questa scelta scellerata e garantire subito una soluzione alternativa affinché il centro possa continuare il suo lavoro senza interruzioni. Il silenzio su questa vicenda è complicità.