Proseguono a Lamezia Terme le indagini sull’omicidio di Bruno Di Cello, 30 anni, ucciso con un colpo di pistola alla testa dal padre Francesco, 64 anni, che ha confessato il delitto ed è attualmente detenuto nel carcere di Catanzaro. Il tragico fatto è avvenuto venerdì scorso nel quartiere Marinella, al culmine di una violenta lite familiare.
È stato fissato per domani alle 11 l’interrogatorio di garanzia per l’uomo, mentre si attende l’autopsia sul corpo della vittima. Solo successivamente sarà disposta la restituzione della salma ai familiari per i funerali.
Secondo le prime ricostruzioni della polizia lametina, il gesto estremo sarebbe maturato in un clima familiare teso da anni, segnato da continue richieste di denaro da parte della vittima, che in passato era già stato denunciato e condannato per estorsione nei confronti dei genitori. Le tensioni erano frequenti, alimentate anche da uno stile di vita dispendioso che il giovane, aspirante modello, avrebbe condotto ben oltre le possibilità economiche della famiglia.
Anche la madre, titolare di un’azienda agricola, sarebbe stata spesso oggetto di minacce e pressioni, rendendo il contesto domestico sempre più insostenibile. L’intera città segue con sgomento l’evolversi della vicenda, interrogandosi su una tragedia che ha profondamente colpito la comunità.