Tra le colline soleggiate della provincia di Reggio Calabria, dove il mare incontra la montagna, cresce un frutto speciale: l’annona, chiamata anche cherimoya in America Latina. Nonostante sia originaria dei tropici, qui ha trovato un clima perfetto per crescere, grazie a temperature miti, terreni drenati e tanto sole. La coltivazione è ben radicata soprattutto nei comuni costieri come Bagnara, Palmi, Scilla e Villa San Giovanni, da più di cinquant’anni.
L’annona ha una buccia verde e squamosa, ma la sua vera bontà è nella polpa bianca, cremosa e dolce, con sapori che ricordano banana, ananas, vaniglia e mango. È un frutto perfetto da mangiare al cucchiaio o da usare per gelati, marmellate e dolci. Però è molto delicata: si raccoglie solo da settembre a novembre e si conserva poco, perciò è difficile trovarla nei supermercati e fuori dalla Calabria.
Negli ultimi anni, l’annona ha attirato l’attenzione di agronomi e produttori che la vedono come una risorsa preziosa per un’agricoltura sostenibile e di qualità. Viene coltivata spesso con metodi naturali o biologici e rappresenta un importante elemento di biodiversità. Alcune cooperative locali stanno sperimentando modi nuovi per conservarla più a lungo, come puree surgelate e succhi. Inoltre, si lavora per ottenere un marchio di tutela che certifichi l’origine e aiuti a sviluppare una filiera corta, utile per l’economia locale.
L’annona è anche un simbolo culturale per chi vive a Reggio Calabria: un frutto legato alla memoria delle famiglie e ai mercati di paese, ma anche un segno di futuro e innovazione agricola. In un mondo dove spesso tutto sembra uguale, l’annona rappresenta l’identità, la qualità e l’orgoglio di un territorio che vuole crescere rispettando le proprie radici.