Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato l’ultimo attacco della Russia come “disumano”, sottolineando la gravità della situazione dopo che Mosca ha lanciato oltre 70 missili e più di 100 droni d’attacco proprio nel giorno di Natale. Gli obiettivi principali di questi attacchi sono state le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, un colpo significativo per un paese già provato dal conflitto in atto.
Zelensky ha ritenuto che la scelta del giorno non fosse casuale, affermando che ogni attacco massiccio della Russia richiede una preparazione meticolosa. “Colpire a Natale, un momento di pace e celebrazione, è nulla di più disumano”, ha dichiarato in una conferenza stampa, evidenziando come le aggressioni russe abbiano colpito non solo gli edifici, ma anche il morale della popolazione ucraina, già afflitta da anni di conflitto.
Il presidente ha descritto la situazione attuale delle infrastrutture energetiche ucraine come critica, avvertendo che tali attacchi non solo compromettono l’approvvigionamento di energia, ma mettono anche a rischio la sicurezza e il benessere della popolazione, specialmente in un periodo in cui il freddo rigido aumenta la necessità di riscaldamento.
Questo attacco rappresenta un nuovo capitolo nella guerra in corso e segna un’escalation nella strategia di Mosca, la quale sembra puntare a colpire la vita quotidiana degli ucraini nei momenti più vulnerabili. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere, con vari leader mondiali che hanno espresso la loro indignazione e condannato fermamente l’attacco. La comunità internazionale è chiamata a reagire e a trovare soluzioni per supportare l’Ucraina in questo momento critico.
Zelensky ha chiesto nuovamente la solidarietà dell’Occidente e il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, ribadendo che tali aggressioni non possono essere tollerate e che serve un intervento deciso da parte della comunità internazionale.