di Francesca Gabriele
La Flc CGIL, con la sua denuncia, ha sollevato il velo su una serie di irregolarità inquietanti su “un mercato delle lauree che danneggia il sistema sano”. Secondo quanto segnalato, alcune università e associazioni formative starebbero offrendo abilitazioni e specializzazioni linguistiche a pagamento, fino a 7.500 euro, senza richiedere esami o verifiche effettive delle competenze. Questa situazione non solo mina la qualità della formazione, ma compromette seriamente la fiducia nel sistema educativo. È essenziale che il Ministero adotti misure decisive e trasparenti per garantire che tutte le istituzioni accademiche, siano esse tradizionali o telematiche, rispettino standard elevati di qualità e integrità. Lo scorso sette agosto anche noi di “Notizia Online.it” abbiamo segnalato un fenomeno preoccupante: la rapidità con cui alcuni aspiranti insegnanti hanno ottenuto abilitazioni. In soli tre anni, taluni aspiranti docenti avrebbero conseguito una specializzazione nel sostegno in Romania, una laurea in Lettere e l’abilitazione per le classi di concorso A012 e A022, un percorso che normalmente richiederebbe molto più tempo, ed è proprio sulla verifica dei tempi di conseguimento di lauree e abilitazioni varie che bisognerebbe concentrarsi anche con nuove verifiche da parte degli ex Atp, in particolare al Sud. Perché è stata questa velocità straordinaria che ha sollevato dubbi tra i colleghi che seguono percorsi più tradizionali e trasparenti, creando un clima di frustrazione tra coloro che, nonostante abbiano rispettato le regole, si vedono esclusi dalle selezioni o relegati in seconda fascia delle GPS . La qualità dell’istruzione non può essere compromessa da pratiche discutibili e da una superficialità che minano il valore e la serietà dei titoli accademici.