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Lavoro sommerso: promozione di una nuova cultura sociale

Si è tenuto in Cittadella un incontro sulle politiche di contrasto al sommerso con il presidente della Commissione anti ‘ndrangheta della Regione Calabria, Pietro Molinaro, e con Benedetto Di Iacovo, segretario generale di Confial nazionale e già presidente della Commissione regionale della Calabria per l’emersione del lavoro irregolare

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“Il lavoro sommerso è una vera piaga per la nostra Regione. Per far fronte al fenomeno servono non solo controlli ma misure d’intervento specifiche. È un fenomeno che potrà essere contrastato solo ed esclusivamente in rete e in sinergia con le parti sociali, le categorie datoriali, le imprese e le Istituzioni”.

Lo ha dichiarato l’assessore alle politiche per il lavoro e alla formazione professionale, Giovanni Calabrese, nel corso di un incontro sulle politiche di contrasto al sommerso con il presidente della Commissione anti ‘ndrangheta della Regione Calabria, Pietro Molinaro, e con Benedetto Di Iacovo, segretario generale di Confial nazionale e già presidente della Commissione regionale della Calabria per l’emersione del lavoro irregolare.

Durante l’incontro, che si è svolto alla Cittadella regionale, si è discusso delle normative in atto, di quelle da adottare anche in riferimento alla programmazione 2021-2027 e ai dati significativi contenuti nell’XI rapporto predisposto proprio da Di Iacovo e da Domenico Marino, docente di economia presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

L’assessore Calabrese ha ringraziato il presidente e il segretario “per il lavoro di monitoraggio e per gli interventi sulle politiche del lavoro e – ha detto -, principalmente, per le attenzioni riservate alle politiche di contrasto al lavoro sommerso irregolare e a ogni forma di illegalità nel mercato del lavoro calabrese”.

“Il lavoro irregolare in Calabria – ha proseguito l’assessore – coinvolge più del 20% del mercato del lavoro. Lo sviluppo della Calabria, e di ogni comunità, deve basarsi e fondersi sul lavoro e questo può avvenire anche attraverso la promozione di una nuova cultura sociale che riguarda molti fattori: dalla cultura, alla criminalità organizzata, dalla burocrazia alla disoccupazione. La riduzione del lavoro nero in Calabria comporta una approfondita analisi non solo sull’aspetto dei controlli, ma anche le cause socioeconomiche, culturali e istituzionali che stanno alla base del fenomeno. Il Dipartimento regionale lavoro e welfare intende collaborare e tracciare un percorso unitario, avvalendosi del lavoro meritorio che la Commissione per l’emersione ha prodotto negli anni scorsi, in collaborazione con il Centro studi delle politiche economiche e territoriali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria”.

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