Da Catanzaro parte l’iniziativa senza precedenti: magistrati e avvocati uniti per chiedere riforme e attenzione sui gravi problemi del sistema giudiziario calabrese
Le Camere Penali Calabresi hanno dato vita a una mobilitazione storica, senza precedenti nella storia repubblicana, proclamando un’astensione a staffetta di 11 settimane dalle udienze. Questa iniziativa coinvolgerà progressivamente tutti i circondari della regione, con lo scopo di denunciare le croniche inefficienze del sistema giudiziario penale, aggravate da una costante carenza di personale e risorse. Dopo l’astensione avvenuta nel circondario di Cosenza, dal 30 settembre al 4 ottobre 2024 toccherà al distretto di Catanzaro, dove si asterranno dalle udienze tutti gli avvocati, inclusi quelli impegnati presso gli uffici giudiziari distrettuali.
La crisi della giurisdizione in Calabria è stata denunciata a più riprese, ma mai con un’iniziativa così forte e simbolica. Le criticità riguardano soprattutto la carenza di organico nei tribunali di Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia e altri, dove l’impossibilità di mantenere un numero adeguato di giudici ha condotto a rinvii fino al 2026 per molti processi. Inoltre, il “gigantismo processuale” e la gestione dei maxi-processi legati alla criminalità organizzata stanno paralizzando la giustizia ordinaria, generando un carico di lavoro insostenibile per magistrati e avvocati.
In questo contesto, l’assemblea del 3 ottobre nella Sala del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro rappresenterà un momento chiave per fare il punto sulle azioni future e per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e le istituzioni. L’invito alla stampa è fondamentale per garantire la massima visibilità a questa battaglia, che mira non solo a denunciare il fallimento del sistema, ma anche a proporre soluzioni concrete per restituire dignità e diritti al processo penale.
L’astensione a staffetta si concluderà il 23 novembre 2024 e culminerà in un’ulteriore astensione regionale prevista per il 10, 11 e 12 dicembre. Il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi continua a sollecitare un tavolo di confronto con le autorità competenti per affrontare in modo risolutivo le problematiche sollevate.
Allegato: Documento ufficiale del Coordinamento delle Camere Penali Calabresi alla base dell’astensione
Per una comprensione completa delle ragioni e delle richieste avanzate durante questa mobilitazione storica, alleghiamo il documento integrale redatto dal Coordinamento delle Camere Penali Calabresi, che ha formalizzato l’astensione a staffetta e tracciato le linee guida dell’iniziativa.
Al sig.
Ministro della Giustizia
Spett.le
Consiglio Nazionale Forense Roma
All’Unione delle
Camere Penali Italiane
Al sig. Presidente
della Corte di Appello di Catanzaro
Al sig. Procuratore Generale della Repubblica
presso la Corte di Appello di Catanzaro
Al sig. Presidente
del Tribunale di Catanzaro
Al Sig. Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Catanzaro
Al sig. Presidente
della Sezione ANM Distrettuale di Catanzaro
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Catanzaro
Al sig. Presidente
del Tribunale di Castrovillari
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Castrovillari
Al sig. Presidente
del Tribunale di Cosenza
Al sig. Presidente
della Sezione ANM Distrettuale di Cosenza
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Cosenza
Al sig. Presidente
del Tribunale di Crotone
Al sig. Presidente
della Sezione ANM Distrettuale di Crotone
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Crotone
Al sig. Presidente
del Tribunale di Lamezia Terme
Al sig. Presidente
della Sezione ANM Distrettuale di Lamezia Terme
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Lamezia Terme
Al sig. Presidente
del Tribunale di Paola
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Paola
Al sig. Presidente
del Tribunale di Rossano
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Rossano
Al sig. Presidente
del Tribunale di Vibo Valentia
Al sig. Presidente
della Sezione ANM Distrettuale di Vibo Valentia
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Vibo Valentia
Al sig. Presidente
della Corte di Appello di Reggio Calabria
Al sig. Procuratore Generale della Repubblica
presso la Corte di Appello di Reggio Calabria
Al sig. Presidente
del Tribunale di Reggio Calabria
Al Sig. Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Reggio Calabria
Al sig. Presidente
della Sezione ANM Distrettuale di Reggio Calabria
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Reggio Calabria
Al sig. Presidente
del Tribunale di Locri
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Locri
Al sig. Presidente
del Tribunale di Palmi
Al sig. Presidente
del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Palmi
PROCLAMAZIONE DELL’ASTENSIONE
Il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi, con documento del 27 giugno 2024, proclamava lo stato di agitazione per i guasti, le distorsioni e lo stato di sofferenza della giustizia penale alle nostre latitudini.
In primo luogo, denunciava la cronica carenza di organico in alcuni Tribunali e la conseguente difficoltà di assicurare una soddisfacente e tempestiva riposta alla domanda di giustizia. Nel Tribunale Distrettuale di Catanzaro, ad esempio, la situazione è drammatica per varie ragioni: la pianta organica è, già sulla carta, sottodimensionata, il numero effettivo dei Giudici non è (quasi) mai a regime e, sebbene da tempo si chieda con enormi sforzi l’attivazione di una VI sezione promiscua, necessaria per rispondere alle reali esigenze del Distretto, si assiste impotenti alla cronicizzazione della crisi (dunque si lavora con pochi Gip, un Riesame “ingolfato”, e un Ufficio Dibattimento costretto a rinvii dei processi con rito monocratico al 2026).
Non diversa è la situazione di Cosenza, di Vibo Valentia e degli altri Tribunali.
Tale stato di sofferenza, però, non è dovuto soltanto alla carenza di organico nelle fila della Magistratura giudicante, ma anche al sovraccarico derivante dal “modo” di regolare i processi per reati di criminalità organizzata. A tal riguardo, le Camere penali calabresi ribadiscono con chiarezza la loro posizione. Se da un lato, infatti, riconoscono la necessità del contrasto al crimine organizzato, dall’altro, ritengono parimenti necessario il bilanciamento di detta esigenza di difesa sociale con la tutela dei diritti e delle libertà individuali. Ecco perché denunziano:
• Lo svilimento del pensiero critico e del fermento culturale che accompagnavano la riforma del 1989, delle regole processuali ispirate al favor separationis;
• Le infauste conseguenze, sul piano organizzativo, dei maxiprocessi:
– con la giustizia penale ordinaria, come già evidenziato, non assistita da organici sufficienti e stabili, semi paralizzata per effetto della destinazione delle risorse umane a quella speciale (processi Reset, Maestrale-Cartago, Rinascita, Ricovery);
– con il sovraccarico dei procedimenti incidentali cautelari, numeri elevatissimi e sovente risposte tardive (procedure ex 310 cpp), oltre che inevitabili quanto mortificanti compressioni dei contributi di difesa;
– con la sistematica quanto inaccettabile delocalizzazione dei processi speciali, sottratti alla loro sede naturale, concentrati nell’Area Attrezzata per Processi di Massa;
• Soprattutto, la incompatibilità del processo di massa con le garanzie del giusto processo, con i principi che lo informano.
Poiché gli straordinari obiettivi di efficienza secondo logiche di economie di scala si realizzano al prezzo dello svuotamento del contraddittorio e disattenta applicazione delle regole del processo, se non in modo apparente, di pura finzione.
Con i diritti degli accusati, quelli garantiti dalla legge processuale ispirata alla carta costituzionale, inevitabilmente trascurati.
E gli impraticabili calendari che ulteriormente riducono la rappresentanza della difesa al di sotto della soglia minima necessaria per l’adempimento del dovere.
• Tutto ciò produce conseguenze nefaste, sol che si consideri l’impressionante statistica che riguarda la realtà giudiziaria calabrese, in riferimento ai numeri delle procedure di ingiusta detenzione, accertate e definite in tempi biblici.
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Il Coordinamento, nel documento, invocava l’interessamento, il coinvolgimento, l’intervento della Politica e delle Autorità Giudiziarie sulle problematiche sollevate con l’auspicio che l’agenda emergenziale, dettata da croniche carenze di organico e aggravata dalla celebrazione del processo di massa, nell’ordinario ricorso alla pratica del gigantismo processuale, possa declinare in direzione di una risposta di giustizia che abbia al centro il tema della verifica della responsabilità individuale piuttosto che un processo calibrato sul contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata.
– E ciò se non per condivisione dell’analisi circa i fattori influenti, nella comune prospettiva di possibile contemperamento dei principi di efficienza dell’apparato giudiziario, del rispetto delle regole del giusto processo, della adeguata attenzione per ciascun singolo incolpato.
– Dunque, quantomeno disponibilità al confronto, riguardo alla reciproca condizione lavorativa e professionale, comprensione dei principi e idealità che sorreggono i diversi ruoli, nell’ottica di trattazione e risoluzione di individuate criticità.
Vano e negletto, tuttavia, è risultato l’appello rivolto (con la eccezione del Presidente del Tribunale di Castrovillari che ha instaurato un confronto efficace con i penalisti del foro sulle problematiche locali introdotte).
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Insiste, l’avvocatura penalista calabrese, a stigmatizzare lo stato di abbandono dei nostri Tribunali e l’abuso al ricorso ai processi di massa, rivendicando:
❖ Le ragioni e i diritti di singoli individui, incolpati, non di rado ingiustamente ristretti, in ogni caso avviati alla discarica sociale
❖ La dignità dei professionisti, inevitabili compartecipi del rito speciale, inutili orpelli del suo apparato scenico
❖ La necessità di proseguire nell’opera di sensibilizzazione, oltre che della Magistratura, della Informazione, della Politica, della Società.
Conseguentemente e coerentemente, il Coordinamento delle Camere Penali calabresi, facendo seguito alla proclamazione dello stato di agitazione,
con una sequenza di iniziative che assicurino il contributo delle camere territoriali all’azione unitaria dei Penalisti Calabresi
DELIBERA
➢ La camera penale di Cosenza si asterrà dall’attività giudiziaria dal 16 al 20 settembre.
Seguiranno “a staffetta” fino al 23 novembre le astensioni delle altre Camere dei Distretti Calabresi secondo le modalità che ciascuna di esse riterrà di stabilire.
➢ La mobilitazione culminerà con una astensione regionale di tre giorni per il 10, 11 e 12 dicembre
➢ La sequenza delle iniziative deliberate sarà revocata allorché l’invito all’interlocuzione sarà accolto e potrà instaurarsi un tavolo di discussione sugli specifici temi sollevati.
INVITA
i Presidenti delle Camere Penali Calabresi ad adottare determinazioni conseguenti al presente atto di indirizzo attraverso gli organi deliberativi di ciascuna associazione territoriale, e conseguentemente a formalizzare, secondo le modalità e nei termini previsti dal Codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze penali, l’autonoma delibera di astensione.
CHIEDE
La disponibilità dei Magistrati dirigenti degli uffici giudiziari distrettuali e delle sezioni penali dei Tribunali delle sezioni calabresi di ANM ad avviare il confronto con le Camere Penali Calabresi sui temi sollevati.
Palmi, 11 Settembre 2024
Camera Penale “E. Donadio” di Castrovillari
Il Presidente – Avv. Michele Donadio
Camera Penale “A. Cantàfora” di Catanzaro
Il Presidente – Avv. Francesco Iacopino
Camera Penale di Cosenza “Avvocato Fausto Gullo”
Il Presidente – Avv. Roberto Le Pera
Camera Penale “G. Scola” di Crotone
Il Presidente – Avv. Romualdo Truncè
Camera Penale “Avv. Felice Manfredi” di Lamezia Terme
Il Presidente -Avv. Renzo Andricciola
Camera Penale “G. Simonetti” di Locri
Il Presidente – Avv. Antonio Alvaro
Camera Penale “E. Lo Giudice” di Paola
Il Presidente – Avv. Giuseppe Bruno
Camera Penale “G. Sardiello” di Reggio Calabria
Il Presidente Avv. Pasquale Foti
Camera Penale di Rossano
Il Presidente – Avv. Giovanni Zagarese
Camera Penale “F. Casuscelli” di Vibo Valentia
Il Presidente -Avv. Giuseppe Mario Aloi
Per il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi
Avv. Giuseppe Milicia
Presidente Camera Penale “V. Silipigni” di Palmi