mercoledì, 18 Giugno 2025

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Legalità e temi referendari. I sindacati fanno il punto nel bene confiscato alla ‘ndrangheta di Isola Capo Rizzuto

vertici nazionali di Spi, Fillea e Cgil insieme ai dirigenti regionali e territoriali e all'Ufficio di Presidenza Nazionale di Libera hanno fatto il punto su lavoro, precariato, cittadinanza e lotta alla 'ndrangheta: "La lotta all'illegalità passa anche dal lavoro"

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In oltre 200 hanno partecipato all’incontro promosso da Spi Cgil, Fillea Cgil e  Cgil Calabria denominato “Lavoro + Sicurezza + Dignità + Cittadinanza + Democrazia = Legalità”. Il sindacato ha scelto di confrontarsi In località Cepa ad Isola Capo Rizzuto in uno spazio confiscato alla cosca di ‘ndrangheta degli Arena in cui oggi opera la Cooperativa Terre Joniche e in cui ogni estate si svolgono i Campi della Legalità promossi da Libera.

I Dirigenti nazionali, regionali e territoriali del sindacato, oltre che esponenti di Libera, si sono confrontati su temi imprescindibili per la crescita di una società sana e che la Cgil propone con i quesiti referendari. Ambiti strategici che rientrano in un perimetro di legalità senza il quale lo sviluppo del Paese è compromesso.

La fine dell’abuso del precariato, maggiori tutele per il lavoratore licenziato ingiustamente, l’irrobustimento delle tutele nella sicurezza sul lavoro, possono cambiare il passo, hanno ricordato i sindacalisti. I tentativi di silenziare la campagna da parte dei grandi media non intimoriscono la Cgil, così come gli inviti all’astensionismo della seconda carica dello Stato.  Le prossime settimane saranno cruciali e vedranno l’organizzazione ancora più impegnata per arrivare alle persone e renderle partecipi della grande partita in cui possono scendere in campo, senza deleghe né bavagli.

“Pensiamo – ha affermato la Segretaria Generale SPI CGIL Nazionale Tania Scacchetti – che il lavoro sia la prima forma di contrasto all’illegalità e allo sfruttamento e, quindi, lottiamo tutti i giorni per un lavoro più sicuro e più dignitoso per tutti.”

“Manca un approccio serio e competente da parte del governo sulla sicurezza sul lavoro – ha detto Antonio Di Franco, Segretario Generale Fillea Cgil Nazionale -. Serve una legge sulla qualificazione delle imprese, bisognerebbe istituire una procura nazionale che si occupi di reati in materia di salute e sicurezza e bisognerebbe mettere in campo una lotta seria al lavoro nero. Un lavoratore su due lavora in nero in maniera irregolare, così non si costruisce il futuro né del paese né di questa terra”.

“Parlare di legalità mentre si calpesta l’erba di un bene sottratto alla criminalità e restituito alla collettività ci dice che le buone pratiche esistono. Solo la legalità garantisce i diritti costituzionalmente sanciti su lavoro e salute. Con il referendum noi rivendichiamo questi diritti, per questo invitiamo tutti i cittadini a recarsi alle urne e votare SI ai 5 quesiti referendari” ha detto Carmelo Gullì il Segretario Generale del Sindacato Pensionati (Spi) Cgil Calabria

“Tutti i nostri quesiti referendari sono strettamente legati al valore della legalità. Legalità vuol dire sicurezza, legalità vuol dire meno precarietà, meno lavoro sfruttato e meno lavoratori ricattati, legalità significa più sicurezza sui luoghi di lavoro”, ha aggiunto il Segretario Generale Fillea Cgil Calabria Simone Celebre.

Il Segretario Generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta ha, invece, ricordato la costituzione di parte civile del sindacato, insieme alla Filcams, nel processo per lo sfruttamento dei lavoratori in alcuni supermercati del catanzarese: “Un atto dovuto contro le tante forme di caporalato che esistono in Calabria. Così come è un atto di Resistenza recarsi alle urne l’8 e il 9 giugno, mentre gli inviti all’astensionismo rientrano in una vera e propria violenza alla democrazia”.

A coordinare i lavori la Segretaria Spi Cgil  Nazionale Claudia Carlino che ha sottolineato lo stretto rapporto tra il sindacato pensionati e Libera con la quale da tempo è avviata una collaborazione con i Campi della Legalità.

“Il contrasto all’illegalità tramite  la confisca dei beni alle mafie – ha affermato Mariano Di Palma dell’Ufficio di Presidenza Nazionale di Libera –  è molto importante in territori come il Mezzogiorno d’Italia perché, come nel caso della Cooperativa Terre Joniche, genera nuovi posti di lavoro dignitosi che sono un’occasione di riscatto per il territorio.” 

Hanno portato il saluto e contribuito alla discussione il Segretario Generale Cgil Area Vasta Enzo Scalese, la referente della Cooperativa Sociale Terre Joniche – Libera Terra Raffaella Conci e Carolina Girasole già sindaco di Isola Capo Rizzuto.

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