Uno studio pubblicato da due economisti della Banca d’Italia ha messo in luce gli effetti inflattivi provocati dal Superbonus sui costi delle costruzioni in Italia. Secondo le ricerche condotte, il Superbonus è responsabile di circa il 50% dell’aumento dei costi nel settore edilizio tra il 2021 e il 2023. Questo significativo incremento dei prezzi delle costruzioni è avvenuto in un contesto in cui i costi dei materiali sono aumentati ulteriormente, mentre i salari orari dei lavoratori sono rimasti pressoché stabili.
L’analisi ha evidenziato che, a seguito della pandemia da Covid-19, i costi delle costruzioni sono aumentati in media del 13%. In questo scenario, la spesa pubblica complessiva di 160 miliardi di euro destinati al Superbonus ha gravato in modo significativo sui prezzi del settore. Tale misura ha avuto il principale effetto di gonfiare i costi, spingendo le imprese produttrici di materiali a beneficio massimo.
Il Superbonus, introdotto per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici e rimettere in moto il settore edile, ha dimostrato di portare molti vantaggi a livello infrastrutturale. Tuttavia, l’aumento dei costi che ne è derivato ha sollevato preoccupazioni tra gli operatori del settore e gli economisti, che temono per l’equilibrio del mercato e l’accessibilità dei progetti edilizi.
Le implicazioni di questo aumento dei costi possono avere ripercussioni a lungo termine, complicando ulteriormente l’attuazione di politiche abitative e di sviluppo sostenibile. Con la continua evoluzione del mercato e l’attenzione crescente alle misure di stimolo economico, sarà fondamentale monitorare l’unione tra spesa pubblica e aumento dei costi nel settore delle costruzioni.