La Corte di Cassazione – in accoglimento del ricorso presentato dagli avvocati Luca Cianferoni e Pietro Chiodo – ha annullato senza rinvio la ordinanza di custodia cautelare in relazione ad una presunta tentata estorsione aggravata.
In particolare, nel processo nato dall’operazione Maestrale-Carthago Domenico Cichello è imputato per il reato di concorso in tentata estorsione (aggravato dalle modalità mafiose) insieme a Giuseppe Antonio Accorinti, Michele Galati e Francesco Barbieri. Secondo la DDA di Catanzaro costoro avrebbero cercato di costringere Giuseppe Barone, acquirente di alcuni terreni da destinare alla coltivazione di ulivi, a versargli una cospicua somma di denaro. Ad avviso della Suprema Corte tuttavia, il materiale probatorio raccolto e le frasi intercettate sarebbero assolutamente prive di efficacia dimostrativa di una condotta partecipativa ad una estorsione. Da ciò dunque l’annullamento senza rinvio.