*Di Pino Mammoliti
L’ indagine che coinvolge l’ ex Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, rappresenta,se fondata, una delle pagine nere della storia, forse la più buia della complicità tra Stato e mafia. Dalle notizie che riportano tutti i quotidiani italiani, sembrerebbe che l’ ex magistrato (anti) mafia avrebbe garantito alcuni rapporti tra mafiosi ed il gruppo imprenditoriale guidato da Raul Gardini. È chiaro che ancora siamo agli inizi della attività pre processuale e, anche “al Pignatone” come i magistrati chiamano gli indagati ,per molti anni mi hanno chiamato ‘ il Mammoliti ” vada riconosciuta la presunzione di innocenza. Sarà la Magistratura,quella seria e non mediatico- cabarettista,a stabilire ruolo e modalità di tradimento del Pignatone in danno degli italiani ed in sfregio a tutte le vittime di mafia ( compresi carabinieri, poliziotti,magistrati , giornalisti, imprenditori,preti,etc etc) . Non mi è mai piaciuto ” il Pignatone ” sin dal momento del suo insediamento a Reggio Calabria,nel 2008 quando promise di arrestare più di mille persone ( cosa che poi fece) nell’ arco di tre anni compresi innocenti e persone perbene, distruggendone uomini e famiglie. Spero che riesca a dimostrare la totale estraneità ai fatti così come contestati, lo spero soprattutto per chi ha servito la magistratura con decoro ed onestà intellettuale. Ma se dovesse essere responsabile spero che si goda in carcere la vecchiaia.P.S.Quando una indagine di mafia riguarda politici ,le dimissioni sono subito invocate. Nel caso del Pignatone andrebbe invocato l’ esorcista, visto che presiede il tribunale della Santa Sede e la conseguente scomunica a divinis .
*avvocato